Site specific di John Pawson |
Quali
punto di contatto possono avere il minimalismo di John Pawson e delle
installazioni d’arte neo barocche, dorate e scintillanti, con forme enfatizzate
e ridondanti. La domanda diventa irrilevante, o meglio le risposte sono mille e
convincenti, quando si vede la mostra dell’architetto inglese, proveniente dal
Design Museum di Londra, scelta per inaugurare la Fondazione Bisazza a Vicenza
(fino al 29 luglio). Nei 7mila metri quadri della vecchia fabbrica
sono state raccolte, oltre a straordinari virtuosismi con mosaico, opere di artisti realizzate con il
mitico quadretto. Da Alessandro
Mendini, con i dorati “Mobili per uomo” e la poltrona Proust Monumentale, a Fabio
Novembre, Marcel Wanders, Sandro Chia, Jaime Hayon, Ettore Sottsass, Mimmo
Paladino. Dallo Studio Job con i mega argenti ai paraventi onirici di Patricia
Urquiola.
" Mobili per uomo" di Alessandro Mendini |
Tutto
è diluito in una serie di sconfinati, luminosissimi saloni, interrotti da oasi
di verde, dietro enormi vetrate.
In
un salone, a sorpresa, la mostra di Pawson: plastici
di un’abbazia cistercense nella Repubblica Ceca , video di un balletto
di cui ha curato la scenografia, modellini di barche, foto di luoghi (“Le foto
sono fondamentali per la progettazione”), oggettistica. E un site specific
sintesi, quasi un manifesto, del suo modo di progettare. Una conferma visiva,
per chi ha ascoltato la sua entusiasmante lectio magistralis al Teatro Olimpico: i materiali che
devono essere legati al luogo, la considerazione dei rituali e dell’atmosfera.
“Quando si progetta una casa, bisogna capire la vita che ci sarà”. E
soprattutto l’importanza della luce e dello spazio. Un concetto che gli ha “trasmesso”, forse inconsapevolmente,
suo padre, che abbatteva muri, eliminando camere, quando uno dei suoi quattro
fratelli andava via dalla casa nello Yorkshire. “Ero il più piccolo e sono
rimasto da solo in un grande spazio”.
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