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Galleria Groznjan |
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Piemonte d'Istria |
Se si desse ai luoghi le
stelle come agli hotel, l’Istria ne meriterebbe una, solo per il “non uso” della plastica per tavoli e sedie
da dehors. Legno, metallo, vimini la sostituiscono dappertutto, dal ristorante
chic al piccolo bar. Una caratteristica che rivela un’attenzione ai dettagli, carta vincente per un turismo di qualità. Un esempio interessante in questo senso è
Grisignana. A 300 metri sul mare, ha una storia millenaria e un recente passato di importante
centro agricolo e commerciale. Conclusosi con l’annessione alla Jugoslavia
dell’Istria nel 1954, e la fuga di tre quarti degli abitanti. Dagli anni Sessanta, proclamata città degli artisti, è la
meta di pittori e scultori che
hanno gli atélier nelle case abbandonate. Non ci sono i 6mila residenti dei tempi d’oro, sono solo 100, ma si
quadruplicano in estate. A muoverli, oltre le 33 gallerie d’arte, il festival
del Jazz (dal 13/7 al 3/8), una scuola di Jazz e vari eventi organizzati dalla
Gioventù Musicale Croata, che qui ha
sede. L’atmosfera è
autentica, sofisticata ma mai intimidente. Ricorda Saint Paul de Vence,
prima dell’invasione di masse vocianti di vacanzieri. L’arte proposta è per lo più figurativa e tradizionale, le
installazioni sono rare. La
Galleria Groznjan in Via dei Piccoli Orti ne propone qualcuna. Sui palazzotti,
solo in parte restaurati, ma mai fatiscenti, molti gli accenni alla dominazione
veneziana e al passaggio fascista. Nel bar sulla piazza, con tavoli di legno
delabré e poltrone di paglia, si
vende oggettistica raffinata e accessori etnici. Da vedere il vicino Piemonte d’Istria, paese fantasma
abitato da 30 anime. In progetto la ristrutturazione dei ruderi, invasi da
rampicanti e ortiche, per farne un
albergo diffuso per chi vuole soggiornare a Grisignana. Dove per ora
l’ospitalità è solo in camere private. O
all’Hotel Nautica, sul porto turistico di Novigrad, a 20 minuti d’auto.
Vicino al ristorante dove la chef Marina crea meraviglie con il pesce, e non solo.
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