Dilatare lo spazio attraverso la fotografia, questa la linea guida dei mosaici con polaroid di Maurizio Galimberti. Che per tutto giugno sono esposti nella boutique milanese di Eleventy. Questa volta il soggetto è Capri. “Capri è luce che si muove . La polaroid mi permette di ascoltare la musica di questa luce, di scomporla, di darle una struttura armonica. Come il taglio di una giacca, come un’architettura di stile” dice Galimberti.
Il suo racconto per immagini è un omaggio all’isola, che fa parte anche del libro Sguardare, realizzato dal Jumeirah Capri Palace, dove sono in mostra una selezione delle sue opere. Con il famoso hotel, Eleventy ha dal 2017 un sodalizio che poggia sui valori dell’eleganza e la qualità del made in Italy, di cui Capri è più che un esempio. “Lo sguardo di Galimberti ci ha permesso di raccontare un’estetica… che sentiamo nostra, fatta di luce, composizione, dettagli e identità” spiega Marco Baldassari co-fondatore con Paolo Zuntini e direttore creativo Uomo di Eleventy. Ed ecco quindi, nei due piani della boutique, vetrine comprese, inserite perfettamente tra le collezioni, le opere di Galimberti. Svariati e di svariate dimensioni i mosaici con i campanili presi da diverse angolazioni, con luci diverse, sfondi di colore diversi. O la composizione fatta da immagini di un turista che fotografa mare, cielo e alberi, dove l’effetto scomposizione e ricomposizione è ancora più evidente. Capri non si vede, nel mosaico di polaroid con le mani (foto al centro), ma c’è, in forma di luci, ombre e soprattutto atmosfera.
Nessun commento:
Posta un commento