Cosa salta all’occhio da Simon Cracker, giovane marchio dello stilista Simone Botte e del brand coordinator Filippo Biraghi, che dedicano la loro collezione “alla gente dell’Emilia Romagna che canta spalando il fango”? Il patchwork di tessuti? Le sovrapposizioni in contrasto? Il no gender esasperato? Il mix ultrasexy ed emoji? Un “famolo strano” che rivela un modo di vestire in libertà con pezzi che si rinnovano, ognuno con una storia. Perché sul completo grigio non mettere un gilet floreale? O abbinare tessuti classici a stampe di cuoricini? (foto qui sotto) E il pubblico della sfilata conferma la validità del messaggio.
Può coesistere con il nuovo formale di Eleventy, presentato nell’elegante negozio appena aperto in Via Spiga (Tra qualche giorno se ne apre uno a Parigi, accanto all’Hotel du Louvre). “Bisogna cercare di dare al cliente una vera ospitalità per riprendere le relazioni” dice il direttore creativo Marco Baldassari. In linea con un prodotto che "non vuole esternare niente, ma che è rassicurante". Come il giubbotto con cappuccio in fibra cava, mix di cashmere e seta, tessuto leggero e non stropicciabile. O i pantaloni a mezza gamba da indossare con la camicia a maniche corte, sdoganata grazie a studiate rifiniture. Le maglie all’uncinetto e le giacche-camicie "stilose" e confortevoli. Accanto ai colori tipici, arancione, rosso, verde e azzurro polverosi per i completi. Sempre più ricco il parco accessori, dal mocassino in pelle e rafia alle sneakers in maglia, alle espadrillas, a borse e trolley capaci e raffinati, fino agli occhiali. La collezione di Santoni è un viaggio che parte dall’Alfa Romeo vintage all’ingresso del giardino di Via Senato e arriva alle Marche, terra di origine del marchio. E immagini in patchwork di luoghi chiave della regione sono sulle borse. Numerosi i dettagli chic, come l’aquilone inciso con il laser nella stringata Oxford, i ricami sulla sneaker in pelle vegana. Tra gli ospiti Regé–Jean Page, l’amatissimo duca di Hastings della serie Bridgerton. MCM, brand di origina tedesca ora prodotto in Italia, rivisita il suo heritage per una collezione pronta al futuro. Ecco i pezzi d’archivio con il logo, che vanno dalla poltrona al baule, con la loro storia raccontata dai personaggi che li hanno usati. Accanto quelli nuovi, dove il logo è reinterpretato e la funzionalità è dominante. Affiancati da una dimostrazione della possibilità di acquisto nel metaverso. All’insegna dello stile rilassato, grazie a una sartorialità che segue le linee del corpo, la collezione di Canali. Vari i capi reversibili, interessante il gioco di micro e macro per il tessuto della giacca e dei revers. Maglioni tricot e accessori in spugna (foto al centro) . Mocassini classici accanto a sandali ed espadrillas. S’ispira all’acquario di Valenza Pino Lerario per Tagliatore ed ecco un prevalere di verdi e azzurri. Tra le novità la nuova tasca a filetto per gli abiti in lino stretch, che non si stropiccia. Denim rivisitato per lo spolverino e la giacca. Molte le camicie-giacche, anche in pelle da portare con i bermuda coordinati.
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