Non capita spesso l’occasione della risata “intelligente” Di ridere senza riuscire a smettere per uno spettacolo con una costruzione non scontata, quindi un po’ spiazzante, dove si mette in ridicolo i luoghi comuni, senza che il luogo comune diventi una battuta, dove non esiste l’effetto facile della parolaccia, o la presa in giro delle debolezze, anzi lo spirito caricaturale è lieve, attenuato. Questo è Mozart 90 in Blu al Teatro della Cooperativa di Milano fino al 19 marzo. In scena le convincenti e bravissime Lucia Vasini e Cinzia Marseglia, autrici dei testi e curatrice della regia la prima. Raggiunte, alla fine, da Beatrice Marzorati, che ha collaborato per i testi.
Non è una rivisitazione di un’opera mozartiana, come lascia supporre il titolo e il fatto che le protagoniste si chiamino Dorabella e Fiordaligi. Ma seguito dal numero 90 è l’indirizzo dove abitano le due donne, amiche e influencer che si fanno chiamare Sorelline e hanno lo studio nel pianerottolo, fra i loro appartamenti. Solo alla fine s’intuisce anche un riferimento alla sorella di Mozart, Nanneri, talento artistico affossato dal fratello. Vasini e Marseglia non sono sul palcoscenico quando lo spettacolo inizia ma tra le poltrone, parlano fra loro e ogni tanto si rivolgono a qualcuno del pubblico, che sembra conoscano. Arrivate sul palco, con un colpo di scena, annunciano che inizieranno con dei bis, “perché dopo il pubblico non li chiede”. Ed ecco una disquisizione su nomi, soprannomi, deformazioni dei nomi davvero esilarante. Da lì con un ritmo sempre più incalzante proseguono le gag, fatte soprattutto dei consigli da influencer, su come mantenere la calma, come avere una corretta nutrizione o migliorare il proprio corpo. Con qua e là “l’assistenza intelligente” di Alexa. Insuperabile la spiegazione del fisico “a mela” o “a pera”. Ogni tanto un cenno alla giovane vicina, Nanneri come la sorella di Mozart detta Nannina, che le aiuta nelle registrazioni e nei video e quel giorno è in ritardo. Quando finalmente arriva c’è un passaggio dal comico a un primo piano della donna, vittima come tante di violenze sottili in ambito famigliare. Un argomento di fondamentale importanza, non mai abbastanza affrontato, in questo caso in un modo un po’ imprevedibile.
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