giovedì 24 febbraio 2022

TENDENZA VARIABILE

Non si può certo dire che in questa Fashion Week milanese manchino le proposte. Anzi sono talmente tante che è quasi impossibile individuare delle tendenze, a meno che non si prenda come tendenza proprio la varietà. Per vestire tutti i tipi di donna in occasioni e per stili di vita differenti.  Si vuole il calore, la morbidezza e un look da star, ma si è animaliste intransigenti? Ecco le pellicce di Alabama Muse realizzate con pelliccia ecologica di grande qualità e tagli e rifiniture sartoriali. Alle volte colorate, spesso con un fiocco da mettere e togliere. Sempre con quel glamour un po’ Sixties che si ritrova negli accessori: borse, colbacchi, colli da applicare . 




 


Capi con una storia? Anche questo è possibile. Non si tratta d’ispirazione da un libro, un luogo, un film, ma della storia di cosa e come sono fatti. Succede nella collezione di Gilberto Calzolari chiamata Ecomachia, termine coniato da due studiosi americani per definire la competizione non voluta tra natura e cultura.  E quasi a ribadire questa lotta, e in un riciclo rispettoso dell’ambiente, lo stilista impegnato nella sostenibilità utilizza tessuti e materiali  delle divise della 2° guerra mondiale. Dimezza il trench per farne un tailleur a cui aggiunge un colletto di pelliccia ecologica colorata. Lo zaino per il paracadute diventa una gonna sexy da indossare con una blusa con volant. La trapunta di nylon per coprire le motociclette si trasforma in mantella. Il tubino in seta stampata si rinnova con maniche catarifrangenti nella plastica recuperata dal mare. L’abito in georgette con balze e volant è ingabbiato nelle bretelle da paracadutista. Sfila in digitale Anteprima. Sofisticata, come sempre, la collezione che guarda all’architettura e all’arte. Abiti stretti in vita si alternano a morbidi completi in maglia dal look confortevole . Borse scintillanti e sciarpe che avvolgono la testa a formare dei  donanti copricapi. Da Annakiki il direttore creativo Anna Yang immagina un futuro cibernetico in cui l’abbigliamento diventa una versione migliorata del corpo umano. In passerella sfilano capi dove il gusto per le geometrie è dominante. A cominciare  dalle spalle enfatizzate e squadrate per continuare con i pantaloni a due colori, nero protagonista, e grigio. Per proseguire con i ziz-zag verdi sulla giacca, piuttosto che il paltò in tweed sfilacciato che forma una stella sul davanti. O ancora il cappotto di peluche a quadri irregolari bianchi e neri. Chiude la sfilata una modella con protesi dorate.  Torna il piacere di indossare la giacca e Blazé, in un affascinante appartamento con boiserie, stampe e una ricca biblioteca, dà una dimostrazione  delle molte e possibili variazioni sul blazer. Bluse iperfemminili e gonne a pieghe, tailleur pantaloni e sportivissimi maxipull a trecce, cappottoni doppiopetto e leggiadri abiti stampati da Momonì. A indossarli in un video Greta Ferro, la protagonista della fiction Made in Italy.


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