Lo streaming forse ha fatto perdere alle aste quell’aura di luogo per happy few, ma le ha rese più umane. Più reali, perché all’asta non vengono battuti solo Van Gogh e Picasso, i rilanci non sono solo dal mezzo milione di dollari in su e l’acquirente non è come nei film anni ’50 o nelle pubblicità di whisky un’elegante signora con il viso nascosto dietro enormi occhiali neri o un eccentrico e altezzoso signore. E’ un modo per acquistare a un prezzo interessante un pezzo che piace. O anche venderlo.
Non stiamo parlando di Sotheby’s o Christie’s, ma per esempio di Blindarte, casa d’asta con sede a Napoli e a Milano, che durante il lockdown, con le sole aste online, ha fatturato più di 700mila euro. Gran parte del successo è dovuta alla facile consultazione del sito, dove si possono vedere tutte le opere d’arte, dipinti (nella foto in alto Interno di Luca Pancrazzi) sculture, fotografie, arredi, oggetti, suddivisi in cataloghi con descrizione precisa e prezzo base. Per accedere ci si registra (www.blindarte.com), si riceve un codice di attivazione con cui si può navigare e rilanciare in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, fino alla data di chiusura delle vendite. Una formula utile per rendersi conto della varietà di proposte, anche in termini di quotazione, e che può spingere perfino i più timidi a mettere in vendita opere e oggetti economicamente più accessibili.Tra le iniziative collegate a Blindarte, c'è BLINDatHOME, servizio di custodia a distanza offerta da Blindhouse, società di custodia beni preziosi di cui la casa d'aste è emanazione(nella foto in basso un manifesto d'epoca di Blindhouse), per cui seguendo una semplice procedura, stipulato il contratto con foto o descrizione del bene, si provvede autonomamente o con il supporto dello staff, all’imballaggio, alla sigillatura e alla spedizione nei caveaux. Da cui si può ritirare l’oggetto in qualsiasi momento. Last but not least Blindarte è stata la prima casa d’aste italiana a organizzare un’asta charity i cui proventi, 147 mila euro, sono stati interamente devoluti al personale sanitario della Regione Lombardia e all’istituto Pascale di Napoli.