Cristalli, paillettes, lurex, strass, vernice, ciré. Comunque luminosità. E’ una tendenza. Particolarmente d’attualità, perché racconta la voglia di luce, per uscire dal buio del momento.
Tutto un bagliore sulla passerella di Dolce & Gabbana. Paillettes di varie dimensioni e colori da Shi.rt, progetto al debutto del duo Tommaso Aquilano e Roberto Rimondi, che come dice il nome, parte dalla camicia. Le paillettes sono sul miniabito patchwork di colori, sullo chemisier, sul pantalone athleisure. Cristalli a profusione nella Luxury Collection CF, il nuovo beachwear di Cristina Ferrari. I colori della Costa Azzurra, dal rosa dei tramonti ai diversi azzurri del mare, si ritrovano cristallizzati sui bikini con slip regolabili (foto in alto), sui costumi interi, su pareo e divagazioni sul jumpsuit. Da Annakiki dominanti optical, argento (foto al centro) e nero, quest’ultimo sempre in materiali luminescenti. Così il tecnologico tessuto dell’abito con spalle enfatizzate, così quello della giacca di lui. Nel video di Onitsuka Tiger ci sono le luci di Tokyo, dove il direttore creativo Andrea Pompilio presenta i suoi capi sport oriented: i neon delle insegne dei negozi, le luci dell’aeroporto, i led colorati delle portiere, l’illuminazione della passerella-labirinto sul terrazzo del grattacielo. La luminosità è nelle sete stampate da Sindiso Khumalo, designer sudafricana attenta alla sostenibilità, che dedica la collezione alla più famosa libreria di studi africani di Cape Town, distrutta in un incendio (foto al centro). E’ la luce di chi guarda lontano quella del video di Laura Biagiotti, girato nel Maxxi di Roma, l'architettura di Zara Hadid, simbolo del futuro. E architettura, arte, moda, pittura si fondono in una collezione fatta di top lucenti, tailleur pantaloni dal taglio sartoriale, lunghi con giochi di incrocio, completi in stampati dove i fiori sono pennellate pittoriche (foto in basso). Tessuti cangianti in colori accesi che ricordano quelli della città proibita, in accordo e in contrasto, da Hui. La stilista Huizhou Zhao vuole far scoprire la profondità della cultura cinese e prende come motivo ricorrente nelle stampe e nei ricami, tutti a mano, il Nu shu, scrittura sillabica, diventata Patrimonio dell’Umanità, con cui le donne del popolo Yao comunicano ancora ora, in segreto dagli uomini. Ed ecco un ideogramma ricamato sul collo del Quipao la tipica camicia, sulla tuta, sul top argenteo, sull’abito di maglia, sul completo pantaloni. In un perfetto incrocio di tradizione cinese ed elementi contemporanei. E anche questa è luce.
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