Di satira politica in Italia se ne
fa molta. E considerata la situazione attuale mai abbastanza. Spunti per la
comicità ce ne sono così tanti che diventa difficile non essere banali. Il tema
delle elezioni poi è uno dei più coltivati perché si presta alla più svariate
interpretazioni. Su cui però incombe sempre la minaccia di ripetersi. Minaccia che
hanno sfidato Antonio Cornacchione e Sergio Sgrilli con Noi siamo voi:votatevi! di
cui sono autori e interpreti. E, a giudicare dalle reazioni del pubblico milanese
alla prima, hanno superato brillantemente la prova. Il segreto forse è stato
quello di partire da un concetto surreale, come espresso nel titolo, e avere
sviluppato una storia, invece, quasi probabile. Se si eccettua la telefonata di
Dio ad Antonio, per chiedergli di risolvere la
situazione del Paese in crisi. Per il resto è un dialogo tra i due davanti a
una lavagna per preparare un programma in cui i punti trattati sono quelli veri
e la soluzione, inizialmente discussa in termini realistici, diventa a poco a
poco assurda. Per cui si arriva a
decisioni del tipo di mettere alla sanità un malato, perché dell’argomento se
ne intende, piuttosto che coinvolgere il pubblico su come risolvere i problemi
dell’economia e della tassazione. Frequenti, anche se non martellanti, le
allusioni a operati di governo discutibili, a personaggi dai comportamenti
curiosi, a sbagli madornali, a pressapochismo, eccetera. Cornacchione è l’uomo
delle iniziative, incolto e senza etica, Sgrilli, incarna quello in apparenza con
idee più avanzate e una sua morale, che finisce però per fare la parodia di se
stesso. Come emerge dalle parole delle canzoni che canta, spesso varianti di
noti pezzi,
accompagnandosi con la chitarra. Noi siamo voi:votatevi!, prodotto dal Teatro della Cooperativa con la regia e la consulenza drammaturgica
di Renato Sarti, è al Teatro Verdi di Milano fino all’8 marzo.
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