La moda
cerca di continuo riferimenti nel passato, ma non può fare a meno di guardare
al futuro. E la sfilata di Missoni di ieri sera, per celebrare i 65 anni, ne è un
esempio. In una terrazza circondata dai grattacieli di City Life, emblema di una
metropoli del Terzo Millennio, quasi in contrasto abiti fluidi, freschi, leggeri, aerei, romantici,
in tonalità chiare, con volants e balze. E flash di lurex per la sera. A completare
l’atmosfera, davvero irripetibile, le note di un pianoforte suonate dal vivo dallo
stesso compositore, Michael Nyman di Lezioni
di piano. Borsalino guarda a una mostra realizzata con la rivista Domus del 1981 in cui furono coinvolti i
più importanti designer italiani per disegnare cappelli. E il risultato è una
collezione post millennials(al centro). Anche Rodo recupera il midollino, pezzoforte per le
borse d’estate del secolo scorso, e le attualizza con inserti di nappa, pitone iridescente, policarbonato, pelle metallizzata (in alto). Baldinini rivisita, nei colori e nei dettagli, lo stivaletto texano anni ’80. E lavora sullo stile
sexy di quel decennio per il sensuale stivale-calza. Zanotti Design continua
nella ricerca di materiali avveniristici, con un occhio aperto sui temi classici
della femminilità. Dal tacco con baguette di cristalli ai sandali con peonia (in basso).
Come fondale di passerella da Laura
Biagiotti c'è Futurlibecciata di
Balla e nella collezione di Lavinia ci sono tracce di futurismo. Ma è al
futuro che guarda la stilista con le
asimmetrie, i colori energetici, i tessuti inediti. Lea Pericoli, grande
tennista degli anni ’60, è l’ispiratrice della Sporty Diva di Simonetta Ravizza che sfila nel giardino di Palazzo
Castiglioni. Ecco le mini rosa con
bordo di marabù accostate a polo in
piqué, le gonne maxi con i bomber, gli
spolverini che ricordano le vestaglie della boxe, femminilizzate dalla stampa
animalier. Stella Jean con i capi racconta il suo viaggio sulla via del cotone del Benin. Il geometrico
è sempre nelle corde di Cividini. Questa stagione è il pois dominante, rimpicciolito
, ingigantito, in tinte un po’ afro,
accostato e confuso con i quadri. Per capi d’ineffabile eleganza. Ujoh
reinterpreta gli abiti da lavoro con giochi sartoriali di pannelli e sovrapposizioni.
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