Ad aprire la mini fashion week (tre giorni e mezzo)
maschile di Milano la sfilata degli otto finalisti per il premio ai giovani diplomati
nelle scuole di moda italiane. Le idee non mancano, anzi forse sono troppe. Proposte per uomo e donna da stemperare, ma interessanti, che
raccontano un percorso e un impegno. Quattro i premi, il più ambito CNMI
Fashion Trust Onlus a Mauro Muzio che, per la donna, rivisita gli anni
Quaranta, occhiali a farfalla compresi (a sinistra). Si chiama M1992 il brand per
uomo e donna dell’eclettico Dorian Stefano Tarantini,dj, designer, influencer.
Dove M sta per Malibu e il legame con
il mare e 1992 per il revival delle linee
di quegli anni. La giacca ha spalle larghe ma è riveduta nei tessuti, dai
materiali plastici all’organza, al gessato ty-die, al denim con una formula
brevettata. Ricami e stampe di pesci, navi, onde (in basso) . Si chiama KNT, acronimo
di Kiton New Texture la collezione firmata da Mariano e Walter De Matteis,
figli dell’ad di Kiton Antonio, terza generazione dell’azienda napoletana. I
ventiseienni gemelli, reinterpretano i filati della tradizione in nuovi tessuti
per capi confortevoli, raffinati nei
dettagli, come l’abbottonatura nascosta o i pantaloni con pinces e coulisse in
vita. E’ in vigogna rosso Pompei il blazer della collezione Kiton nei negozi a
30mila euro. Sicuri acquirenti, secondo Antonio De Matteis, americani, inglesi,
tedeschi, francesi e italiani... di Monte Carlo, non russi e cinesi che vogliono
un lusso più esibito.E’ una sfida alla sopravvivenza la sfilata di Marni in un
enorme garage interrato, con palloni come sedili e il rumore amplificato di una
pallina da ping pong come colonna sonora. La collezione prende spunto dalle
Olimpiadi, ma la passerella dà un’immagine del dopo gara, con ragazzi dai
fisici di ogni tipo, belli, brutti, grassocci, magrissimi, capelli lunghi,
ricci. Per loro pantaloni larghissimi, canottiere a righe, giubbotti con stampe
tropicali e ai piedi sneakers o più spesso
ciabatte da doccia (al centro). Neil Barrett
parte dallo sportswear, l’uniforme maschile del 21° secolo. E su un pavimento
giallo trasparente fa sfilare boxer, biker, giacche, trench, spolverini e su
tutto, anche sul principe di Galles, mette la stampa di un anemone. Il
portoghese Miguel Vieira per i suoi pezzi sartoriali gioca sui tessuti classici
rivedendoli con colori Pop, dove il rosso è protagonista, e illustrazioni
vintage. Per le donne abiti di pizzo. Grande ricerca di materiali, as usual da Giuseppe
Zanotti, che sperimenta la tela strappata, la felpa argentea, il canvas. Tra i
pezziforti lo stivaletto in patchwork di denim e il coccodrillo d’argento sul
retro e le sneakers da personalizzare con il nome (a sinistra, al centro). Un viaggio a Marrakech
contagia Jimmy Choo e i colori neutri e coloniali si mischiano all’oro.
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