O meglio round da un matrimonio. Così sono definiti
dagli stessi attori gli undici quadretti
famigliari che compongono Play
Strindberg di Friedrich Dürrenmatt.
Prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia-Artisti Riuniti-Mittelfest
2016, con la regia di Franco Però, è fino al 3 dicembre al Teatro Menotti di
Milano, dopo una lunga, applaudita tournée. Prendendo spunto da Danza Macabra di Strindberg, il
drammaturgo svizzero ironizza su rapporto di coppia e convivenza, tirando fuori
sarcasmo e comicità al limite fra il
tragico e il grottesco. Sul palcoscenico Alice ed Edgar, una coppia al 25simo anniversario
di matrimonio. Lei, Maria Paiato, con alle spalle una carriera di attrice che
rinfaccia al marito di aver abbandonato per sposarlo, è sempre pronta al
commento acido, alle accuse, alle prese in giro. Lui, Franco Castellano, capitano,
si definisce uno scrittore sul tema militare. Goffo e incapace di tenere testa
alla moglie, alterna momenti di autocommiserazione ad altri di subdola
aggressività. Tutto si svolge in un salotto borghese, curiosamente circondato
dalle corde, proprio come un ring. E proprio
come in un match di boxe i round sono scanditi dal suono del gong. Ai due si aggiunge il
cugino Kurt, interpretato da Maurizio Donadoni, personaggio di cui si intuisce
un passato non immacolato. All’inizio atteso e ben accolto da entrambi, in
realtà viene corteggiato e sedotto da Alice, forse solo per provocare l’indifferente
Edgar. Che, invece, ne fa oggetto di attacchi e saltafossi. Il ritmo è sempre sostenuto, grazie anche alla bravura
degli attori. Il linguaggio contemporaneo e la tematica d’attualità rendono lo
spettacolo coinvolgente e capace di far
ridere e pensare,
Dopo Milano, Play
Strindberg sarà a dicembre, al Teatro Bellini di Napoli dal 5 al 10, al
teatro Fabbricone di Prato dal 14 al 17 e al Teatro Sociale di Bergamo dal 18
al 20.
Nessun commento:
Posta un commento