Può apparire
perfino blasfemo che un supermercato
possa diventare parte importante della nostra tradizione e della nostra
cultura. Ma chi storce il naso è molto probabile che lo raddrizzi, dopo
aver visto Supermostra:60 anni di spesa italiana, da domani al 6 gennaio al
The Mall di Milano. Per festeggiare appunto i sessant’anni anni di Esselunga,
il primo supermarket italiano. Certo un evento autocelebrativo, ma anche un
modo intrigante e coinvolgente per ricordare i cambiamenti avvenuti in quei sei
decenni. Dall’inaugurazione del primo supermercato in Viale Regina Giovanna a
Milano nel 1957 fino ai giorni nostri. Curata da Florian Boje per il concept e
il design e da Mauro Belloni per i contenuti, la mostra nel suo percorso è un
continuo spettacolo. A cominciare dall’ingresso con le tre casse e le cassiere
vestite anni ‘50 e la tenda con la foto
del primo supermercato. Che con una
proiezione si trasforma, si rinnova, cambia, fino a diventare un ottovolante di
luci. Spettacolare l’installazione di carrelli appesi al soffitto. Sono il
simbolo del supermarket, tanto che un piccolo carrello d’oro risplende al
centro di una sala, in attesa di essere vinto da qualche fortunato possessore
della carta Fidaty, nell’estrazione del 31 gennaio. Per raccontare come si cucinano i piatti pronti c’è uno zootropio, dispositivo ottico, antenato del cinema, con le fasi di preparazione delle lasagne. O una grande stanza caleidoscopica giocata
con gli specchi. In una sala scorrono gli anni. Ogni decennio è identificato
con libri, riviste, foto di personaggi, colonne sonore, oggetti. Compresi i
telefoni da cui alzando il ricevitore si può sentire Gino Bramieri che racconta
una barzelletta. Uno spazio è dedicato
ai plastici, ai disegni, agli scritti degli architetti che hanno progettato i
supermercati. Da Mario Botta a Luigi Caccia Dominioni, da Ignazio Gardella a
Vico Magistretti, a Fabio Nonis. Un’altra sala racconta la comunicazione, da
come sono nati il nome e il logo di Max
Huber alle indimenticabili campagne di Armando Testa. Da John Lemon a Mago
Melino. C’è un trono a forma di fragola, con riferimento all’iniziativa dei
punti sconto, dove ci si può sedere e farsi dei selfie. Notevole il catalogo 60 parole per dire Esselunga con le foto
di Giovanni Gastel che ha anche ideato il manifesto con la testa di donna-dea
che ha per cappello un carrello: il gesto antico della spesa proiettato nel futuro.
Grazie Luisa, andrò a vedere questa Supermostra, Esselunga ci sa fare!
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