Non è certo una novità, come non lo è stata per Il cinema nel cinema il mitico Effetto Notte di Truffaut. Questo se è trattato bene, con un
giusto equilibrio fra la parte di finzione scenica e quella di finzione di vita.
Non sono troppo caricate le differenze tra i due mondi, per cui è inevitabile
la caduta nel caricaturale. O, che è forse peggio, non diventa un
palcoscenico per inutili virtuosismi.
Soprattutto a teatro la buona riuscita è direttamente proporzionale, oltre che
alla capacità recitativa, al buon rapporto tra gli attori. Che comunque si
percepisce, anche se si tratta di mettere in scena intrighi, dissapori,
contrasti, odi ecc. In La Bisbetica
Domata di Delia Rimoldi, che ne è anche regista e attrice, non solo si
avverte questa intesa ma lo spettatore intuisce come gli attori si divertono
e sono spinti ad aggiungere sempre
qualcosa in più al loro doppio, a volte triplo ruolo. La storia è quella di tre
attoruccoli che tentano di mettere in scena il capolavoro di Shakespeare, per
vincere una specie di concorso, che può
dar loro da vivere. Non solo i costumi e le scene non ci sono, ma neanche gli
attori sono in numero sufficiente per le parti e così capita che debbano recitare
più ruoli, con conseguenze disperanti. Dei tre uno è convinto di avere capacità notevoli ed è pronto a interpretare
tutto. L’ altro vorrebbe partecipare ma
viene continuamente respinto. E poi c’è la donna che cerca di tirare le fila
con scarsi risultati. Ad accompagnare la recitazione di Claudio Gaj (il
presuntuoso) e di Delia Rimoldi, la chitarra dal vivo di Davide Benecchi, che
interpreta anche il ruolo dell’emarginato.
Lo spettacolo allo Spazio Dilà di Milano (Via
Romilli) dal 13 ottobre, è in scena
ancora questa sera, domani e dopodomani sempre alle 20. Non mancatelo.
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