Nel grande giocattolo Fuorisalone la zona Tortona è quella che mantiene di più la connotazione
giocosa. Nonostante le aree milanesi interessate siano sempre di più, questa
continua a essere se non la più popolata, quella che aggrega e coinvolge maggiormente.
Non troppo puntata sul design estremo,
senza pesanti e forzate liaison con la moda, raramente pretenziosa. Con
quel tecnologico misurato che attrae
senza far sentire emarginati chi non ha competenze. L’animazione inizia dal passaggio ricavato sui binari morti per sostituire la passerella pericolante
che metteva in comunicazione i due quartieri divisi dalla Stazione di Porta
Genova. Tutti i negozi sono coinvolti, sia quelli di sempre, sia i temporary store. Il Base nella piazza,
recuperato dalla vecchia Ansaldo, con gli spazi di co-working, attira soprattutto i giovani, e le start up che espongono dalle nuove formule abitative ai piccoli oggetti del quotidiano. Il Mudec nel
cortile ospita i pescecani Killer
dello studio Job o Kong il gorilla con lampada di Stefano Giovannoni, entrambi presenti anche sul prato del cortile all’Università
Statale (in alto). Il Superstudio rimane il fulcro, l’ombelico intorno al quale tutto è
nato e si è sviluppato. C’è davvero molto da vedere per gusti, interessi, età
diverse, bambini compresi. Si può girare lasciandosi trasportare solo dalla
curiosità e dal colore, tema di questa edizione. Oppure muoversi con un
approccio scientifico, studiando e
testando le proposte tecnologiche,
cercando il nuovo artigianato, confrontando i talenti emergenti. Niente è imperdibile certo, ma tutto deve
essere visto. Dalla stanza dei colori con le sedie chiavarine in technicolor (3°foto dall'alto) ai
Toys, le sculture di Flavio Lucchini. Alle poltrone orsiformi (2°foto dall'alto)e ai mobili
funzionali e futuribili del Polish Design. Alle installazioni poetico-high tech del designer Tokujiin Yoshioka, come la Wall of the sun, capace davvero di
introdurre nella dimensione sogno (in basso). Fino al giardino pensile di Michelangelo
Pistoletto dove, oltre alle bottiglie fiorite del Prosecco Valdo, un’équipe di chef cucina sui bracieri olandesi multifunzione
Ofyr.
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