Pochi sanno che
degli organi in giro per il mondo, e non sono tanti, duemila sono stati fatti a
Crema. Qui hanno lavorato i più
importanti costruttori, concentrati in due famiglie che da generazioni si
tramandano le competenze. Ora ne è rimasta una sola. Di organi se ne fabbricano
meno e si sta sviluppando
il lavoro di restauro. A Crema è stata
creata una scuola dove imparare la difficile professione. E' unica in Italia e anche una delle poche
nel mondo. E’ accanto al Museo dell’Organo, inaugurato
per l’Expo negli spazi del Museo Civico(in alto). Attraverso i pezzi esposti, di cui
alcuni puntano sull’interattività con il pubblico, le riproduzioni di
particolari, i disegni, gli schemi, si scopre
che un organo può avere 27mila canne
anche se sul davanti ne compaiono solo 51. O che il diametro di queste può
variare molto, come spiega una gigantesca
canna copia di quelle del famoso organo nel duomo di Cremona e un’altra
minuscola accanto. Ma non è il solo artigianato legato alla musica. A Ripalta
Cremasca,a pochi chilometri dal centro, c’è la Fonderia Allanconi, dove si costruiscono
campane dirette in tutto il mondo(al centro). Dalla singola a quelle in gruppi di oltre 23
a formare un carillon e di varie dimensioni. Qui lavorano otto persone fra cui
Emanuele Allanconi, terza generazione di campanari, laureato in farmacia con un’esperienza
musicale notevole, totalmente da autodidatta, fondamentale per il suo lavoro. E’ lui che
spiega con entusiasmo le fasi della lavorazione ai bambini delle elementari o ai ragazzi dei
licei nelle visite organizzate. Ed è a lui che da tutto il mondo arrivano
richieste di stage. Impossibili da soddisfare per una complicata legislazione,
che rischia di far scomparire forme straordinarie di artigianato come questa. L’eccellenza
è anche nell’alimentare e nel settore la tradizione di famiglia è ugualmente
forte e sentita. Come da Bella Lodi con le forme di grana dalla caratteristica
crosta nera, gestita dalla famiglia Pozzali (in basso). O da Bandirali: una storia nata
nel 1951 con la signora Anita che nella sua trattoria offriva gelati fatti in
casa. Dopo il figlio, ora il nipote Mauro porta avanti la
preziosa eredità, mantenendo alta la qualità degli ingredienti, tutti della zona.
Ma con un occhio attento al mondo che cambia. Questo non si manifesta solo
nell’arredo dei negozi, ma nella ricerca
di nuovi sapori, come il gelato al tabacco o al tortello di Crema dal ripieno leggermente
dolce. Che nell’agriturismo Cascina Loghetto, con ristorante, l’affascinante e
vulcanica Anna Maria Mariani insegna a preparare.
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