Basterebbero quelle tre parole “libertà è
partecipazione” per rendersi conto
che Giorgio Gaber è stato molto di più di un cantautore e uomo
di teatro. Quella visione della vita nelle sue canzoni fra il grottesco e il
surreale faceva ridere e metteva voglia
di cantare, ma spingeva anche a riflettere,
a pensare. E’ giusto quindi portare sul palcoscenico spettacoli che, con la
finalità di intrattenere e divertire, mettano in risalto l’acuta filosofia di Gaber. Come hanno fatto Claudio Lupi e
Policrome Khoròs, con Giorgio Gaber, sorpasso
a destra che dopo varie rappresentazioni è in programma da ieri
fino a domenica al Teatro Studio Frigia Cinque, a Milano. In scena Lupi, in completo grigio senza cravatta, che ora al pianoforte ora con la chitarra intona le canzoni di Gaber. Da Destra-sinistra,
a Shampoo a, applauditissima, La Ballata del Cerutti. In alternanza,
ma più spesso con lui, il Policrome Khoròs, uomini e donne vestiti di rosso e
nero, ben preparato e ben diretto da un’energica e trascinante Fanny Fortunati.
Ogni tanto compare l’attore Roberto Frangipane che, oltre a suonare anche lui la chitarra,con letture, battute e racconti, fa da trait d’union fra le canzoni datate (solo
anagraficamente) e l’attualità. Il tono è ironico, scherzoso, con il gusto di esasperare il luogo comune,
con qualche affermazione scontata, ma mai banale. Ma non è un aggiornamento, anzi mette in luce come Gaber
non solo abbia descritto una certa società ma ne abbia anticipata la storia. Aria nonchalant, ma accattivante, Lupi riesce
a coinvolgere il pubblico in una corale
Barbera e Champagne. Bis finale a effetto.
Ben studiate luci e regia, capaci
di creare un palcoscenico, anche se
tutto si svolge in uno stanzone.
Particolare non trascurabile: lo spettacolo è il primo corale su Giorgio Gaber. Per
info:www.quintedicarta.it
Cara Luisa felice che ti sia piaciuto. Grazie! Questa è la versione in acustica, con i musicisti al completo, in un teatro vero e di ampio respiro la qualità raddoppia.
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