Ormai ci si aspetta le sorprese, ma senza esagerare. Il gioco di equilibri diventa elemento vincente nella Design week
milanese. Iniziata ufficialmente oggi con l’apertura del Salone del Mobile ha
animato la città da ieri con il fuori salone . In fermento già nelle prime ore
del pomeriggio la zona Tortona con scheletri di automobili a grandezza naturale,
statue della libertà e la preparazione dell’isola tropicale da Hilfiger con la
linea jeans. Il fulcro, as usual, è il Superstudio. Molte le cose da vedere. Dall’albero
di Stefano Boeri, realizzato con 3 M che
apre la zona dei materiali, all’Obelisco
di quattro metri in legno e acciaio di Maria Cristina Carlini(foto in basso) . Entusiasmante
l’ambientazione di Citizen con elementi metallici, effetti luminosi e sonori. O
quella di un altro giapponese Aisin per presentare la tecnologia futuribile
delle sue macchine da cucire(foto al centro). Dal
Giappone anche l’installazione con frammenti fluttuanti in vetro di Asahi Glass, una delle più famose aziende
del vetro(foto in alto). Si viaggia attraverso le culture del mondo da Barovier & Toso,
in un progetto di Paola Navone. In Selected Objects (acquistabili on line su www.lovethedesign.com/superstudio2016), da Emilgroup si può vedere con speciali
occhiali l’utilizzazione, in diversi ambienti, delle straordinarie pareti di ceramica. Da non mancare il roof garden di Michelangelo Pistoletto,
dove rilassarsi con le bollicine del rosé Valdo, nella bottiglia limited
edition, disegnata da Fabrizio Sclavi. Il
discorso delle contaminazioni è sempre più evidente. Nel Luxury Living Showroom
di Via Durini, Cristiana Schieppati ha presentato
il Chi è chi Design 2016, con Clinique e i suoi prodotti di bellezza e le
geniali borse double face di V°73.
All’atélier Les Copains di Via Manzoni in mostra, fino al 12 maggio, le
sculture tra fisica e natura di Arthur Duff, con luci e pietra
lavica. In via Giannone, Garibaldi Connection ha presentato i lavori di vari
designer e artisti. Dagli abiti ai mobili-scultura di Edoardo Bassoli. Dai
divani e i pouf multitasking di
Cristina Prinetti ai tappeti, pezzi unici, disegnati da Marco Piva e fatti realizzare artigianalmente in Nepal
da Gianpaolo Tibaldo.
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