artistica. Prima
a entrare in scena Svartan disegnata dallo
stilista svedese Martin Bergström in collaborazione con 25 studenti di una scuola di design indiana.
In realtà sono i tessuti stampati
nelle tonalità del nero del bianco e di
più di cinquanta sfumature di grigio,
usati per gli abiti di straordinari ballerini della compagnia di Kenneth
Kvarnström che, avvolti in una
nebbia nordica, volteggiano come dervisci danzanti, saltano, si piegano, si
abbracciano come strane creature di una fiaba inquietante. Gli stampati si ritrovano poi in
passerella sotto forma di lenzuola,
cuscini, tappeti, ma anche su ciotole e vasi di vetro.
Completamente diversa e coloratissima Giltic, la
collezione di accessori per la tavola e tessili dell’inglese Katie Eary.
Rispecchia in pieno i suoi capi, indossati da modelle che sfilano con calze in
lattice, tacchi altissimi, corsetti superaderenti e pantaloni dipinti
addosso. Su un tavolo presine e cuscini con bocche alla Rocky Horror, mug e
teiere con occhi sgranati, piatti con gatti in colori improbabili, paralumi
giganteschi. Fondamentale la presenza dei ragazzi dell’Ikea Fashion Crew che, in camice bianco e coppa-occhio-insanguinato in testa, si muovono come robot portando gli oggetti.
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