giovedì 30 luglio 2015

LA FEBBRE DELL'ORTO


Sta contagiando molti, ma non è pericolosa. La passione per l'orto in casa dilaga a vista d'occhio.  Se prima  l'obiettivo su cui puntare era il prato all'inglese, frutto di due secoli di pioggia, ora è la coltivazione di carote e zucchine. E non solo nei giardini di campagna, ma anche e soprattutto nei terrazzi e nei balconi cittadini. Basta con i geranietti, le rose o le felci, la moda del momento sono ortaggi e verdure. C'è chi si compiace di offrire con i Martini le olive del suo terrazzo all'undicesimo piano, ma anche chi si vanta di proporre un sugo con i pomodori più centrali della città , magari cresciuti su un poggiolo di un metro per due. E la tendenza non si limita al privato. Basta pensare al successo e al seguito di Orti d'azienda, studio di giovani milanesi  che progetta e realizza orti all'interno di uffici, fabbriche, addirittura teatri, come il Parenti. Tra i sensibilizzati anche le maison di moda, come Bottega Veneta, che agli ospiti delle sfilate propone frullati con le verdure e i frutti coltivati nel verde aziendale. Ma il caso più clamoroso è  l'elegante Hotel Milano Scala, in Via dell'Orso a Brera, primo albergo a emissioni zero di Milano. Nel terrazzo al sesto piano, vista Duomo,(v.foto) possiede un orto  che, non solo fornisce in estate gli ingredienti per il ristorante  veg-veg e per gli aperitivi sul terrazzo del settimo, ma esibisce numeri di produzione davvero strabilianti. Negli ultimi due mesi sono stati raccolti 65 kg di pomodori, 40 di melanzane, 15 di peperoni, 15 di zucchine, 20 di insalata. Ma non finisce qui. Con il basilico a passo zero sono state preparate 400 paste al pesto e con la menta 600 mojito. E i fiori eduli, ultimissima coltivazione, sono stati utilizzati per ben 200 piatti vegani.





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