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Settembre 2014: Padiglione Francia |
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Maggio 2015: Padiglione Francia |
Chissà se altri prenderanno l’esempio. A poco più
di 200 giorni dall’apertura dell’Expo la Francia ha voluto
ufficializzare la posa della prima pietra del suo padiglione. Più che pietra un
pezzo di arco in legno dal momento che
la costruzione, completamente smontabile e rimontabile, ha un’ossatura in diversi legni provenienti
dal Jura. Misura circa 2mila metri quadrati su un terreno di 3600 dove sono
previsti piccoli spazi verdi, forse
orti, dato il tema “Nutrire il pianeta”. La costruzione,con una grande volta, è
un qualcosa di mezzo fra un hangar, una cantina, una cattedrale, un granaio. Nel rendering si vede all’esterno, tra le
doghe, del verde. All’interno negli interstizi si alternano bottiglie di vino e
schermi. Dal soffitto a volta pendono, un po’ inquietanti, dei prosciutti. L’incontro fra tecnologia e tradizioni è il
tema dominante . A mettere la cosiddetta prima pietra Stéphane Le Foll ministro
dell’agricoltura, dell’agroalimentare, delle foreste, nonché portavoce del
governo. Con lui Alain Berger
commissario unico e, per l’Italia, Maurizio Martina ministro delle politiche agricole, l’assessore Cristina Tajani a far le veci del
sindaco Pisapia, Giuseppe Sala Commissario del Governo Italiano per l’Expo e il
presidente della regione Roberto Maroni,
che ha parlato di un accordo con la Francia
per la tutela della qualità degli alimenti e la lotta alla
contraffazione. Soliti saluti, ringraziamenti, discorsi di prammatica e un augurio di belle giornate per procedere nel progetto. Difficile immaginare cosa diventeranno quei cantieri
che sembrano davvero all’inizio. Niente è finito o lascia intravvedere qualcosa
di compiuto. C’è solo l’idea che l’Expo
sarà un grande parco giochi per adulti, ovviamente con un pensiero forte dietro.
Per ora ha un aspetto definito soltanto l’ampio e lungo "corridoio" con copertura in
tela che dovrebbe essere il punto centrale dell’esposizione. Qualcosa in più si
può intuire dagli enormi scheletri in metallo, quasi all’ingresso dell’area. Tutto il resto è una serie di cartelli con il nome del paese in tre lingue . Ma la
quantità di addetti ai lavori in azione, riesce a rassicurare anche il più pessimista.
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