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Heohwan Simulation sfila nella Sala degli Specchi |
Quasi interamente dedicata ai giovani l’ultima
giornata della fashion week milanese. Ma questa volta per Nude, New upcoming
designers, niente sfilate collettive. Leitmotiv e Alberto Zambelli hanno avuto
ciascuno tutta per sé l’imponente Sala delle Cariatidi di Piazza Duomo. Il duo
creativo di Leitmotiv (il milanese Fabio
Sasso e il colombiano Juan Caro) ha scelto come tema il leitemotikon, le
icone-faccine del cellulare. Le
reinterpreta, per stampe inedite, con il pop, il mondo dei fumetti e
dell’infanzia e spunti artistici vari. Risultato una collezione coloratissima con
materiali tecnici accostati a quelli della tradizione e riferimenti agli anni
Cinquanta e Sessanta. Dalla vita segnata delle gonne svasate alle brassière, ai
lunghi. Più discutibile l’uomo. Alberto Zambelli nei suoi capi rivela una
solida formazione “couture”. Si
destreggia con le contaminazioni e si diverte a rendere alternativi i pezzi classici
del guardaroba. Così la camicia bianca con piccolo collo e spacchi laterali ha
un disegno sul dietro, il trench è in nylon trasparente con finiture colorate.
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Canotta di .giuliamarani |
Sfila nell’altrettanto scenografica sala degli
Specchi affrescata dal Tiepolo, Heohwan
Simulation del coreano Hwan Heo, già presente a Milano nella scorsa fashion
week. Lo stilista guarda con insistenza agli anni Sessanta , alle geometrie di Courrèges e alle linee di Pierre Cardin. Nero
protagonista con dei flash di
verde acqua per piccoli spencer, abiti,
bluse.
Come sempre Giulia Marani (.giuliamarani) lavora con un artista.
Questa volta è Andrea Tonellotto con le
sue Polaroid di dettagli urbani che per
tagli e giochi di luce diventano quasi dei quadri informali. Giulia li
rielabora o meglio ne fa degli spunti per le T-shirt, i pantaloni, i
cardigan dai tagli essenziali. Una musica da western all’italiana fa da colonna
sonora alla sfilata di Grinko, ma, a parte l’assonanza con Gringo del nome e qualche simil Stetson su modelle e modelli, di cowboy style non c’è
niente. Strizzate d’occhio, invece, alle geometrie e alla pop art per
movimentare abiti dalla linea scivolata e fluida e tuniche per i pantaloni. La storia
della moda degli ultimi sessanta anni è raccontata nella bella mostra fotografica dedicata a
Sophia Loren, dal 20 settembre splendida ottantenne.