Pomagagnon e labrador |
A
Cortina non c’è l’esibizionismo canino. O almeno l’umanizzazione clownesca del
quattrozampe non è evidente e urlata, come in altre località da reddito vip.
Certo sono diversi i locali e i
negozi che permettono l’ingresso ai cani. Bar e ristoranti dispongono di ciotole per abbeverare gli amici
pelosi. Ma in giro anche nel griffato Corso Italia sono rari i cani prêt-à-porter con ridicoli impermeabili, improbabili
cappottini, collari bigiotteria e bandane(peraltro ormai bandite in qualsiasi
guardaroba di tendenza, bestiale e non). L’unico negozio per animali, poco
prima del maestoso Grand Hotel Savoia, si concede solo un "pets" da aggiungere al
banalotto Cortina dell’insegna. Non ha vetrine per stupire e all’interno
propone cibo, accessori, cucce, ma senza dare spazio agli inutili effetti
facili. Questo non significa che non sia previsto un luogo per toelettatura e
lavaggio. E’ di fronte alla stazione si chiama Splendydog e sull’insegna compare anche la voce di
un democratico selflavaggio
(ovviamente fatto dal padrone).
Quanto
allo studio veterinario è in una piacevole casetta al limitare di un bosco sul
lungo Boite. Molto frequentato può diventare un luogo di incontri, ma le
conversazioni sono giustamente blindate sull’argomento animale. All’esterno un
posacenere ,una panchina e una serie di cartelli e scritte, di un buffo un
po’scontato, ma comunque distraenti. Nella sala d’aspetto un acquario e il
passaggio continuo di un gatto mascotte curioso, ospitale e soprattutto conscio del suo ruolo. A gestire il
tutto, con professionalità senza divismo, due efficienti dottori. Da segnalare, assolutamente in controtendenza, il giornalaio di zona Verocai dove una barboncina bianca, disponibile
con i suoi simili maschi ma petulante con le femmine, spadroneggia tra cucce,
poltroncine rococò, ciotole, giochini, tutti in un perfetto rosa Barbie.
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