Due ragazze, versione segretaria
perfetta anni Cinquanta, camminano davanti a uno scaffale con contenitori per
cibo. Altre tre vestite di pizzo giocano
a mosca cieca
fra mestoli sospesi nell’aria. Una sesta, provocante in gonna e
brassière, si accende una sigaretta dal fuoco di un fornello, sotto una
caffettiera. Una settima, in tenue de soirée, addenta con voluttà una torta
alle fragole e panna. Un’altra ancora in
abito da cocktail rosso fuoco e guanti di gomma, beve dal rubinetto di un lavandino, stracolmo di
pentole. C’è qualcosa di forte che accomuna le sofisticate modelle, colte
dall’obiettivo di Malena Mazza. E non sono i capi alla moda che indossano o la
presenza diretta o indiretta del cibo. Il fil rouge che le unisce non è rosso, ma è argenteo come
l’alluminio. Delle pentole, dei
contenitori per alimenti, della caffettiera, dei mestoli. Le foto (di cui
alcune anche nel numero di F in edicola questa settimana) fanno parte
della mostra “Aluminium, fashion &
food” da vedere fino al 23 aprile al Museo della Scienza e della Tecnica di
Milano. La scelta del metallo non è solo
scenografica. Le immagini vogliono attrarre l’attenzione sulle numerose qualità
dell’alluminio. Come la sua riciclabilità al 100% e all’infinito o la capacità
di conservare cibi e bevande superiore a
qualunque altro materiale. Dietro l’iniziativa, in linea con le tematiche dell’Expo,
il CiAI Consorzio Imballaggi Alluminio, che da anni si occupa del recupero e
riciclo dell’alluminio. Per conciliare
le esigenze del mercato con quelle dell’ambiente.
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