sabato 27 settembre 2025

CREO DUNQUE SONO

Se si dovesse giudicare un evento di moda, presentazione o sfilata, per l’originalità, il primo premio andrebbe a un gruppo di cinque giovani stilisti. Questi hanno proposto collezioni in “formato ridotto”, nel senso di pochi pezzi, in tableaux vivants e con una sfilata di 10 minuti ciascuno, nei corridoi della metropolitana milanese. Con la colonna sonora, coperta dalla musica, di annunci da stazione e rumore dei treni. Tra pareti con manifesti colorati e street art. Il francese Henri Paris si ispira agli anni 50 con i volants per la sera e il pied-de-poule per il giorno. Simon Cracker (al secolo Simone Botte e Filippo Biraghi) gioca con i volumi ampi e le stampe particolari. Kasai, brand della romena Ana Olinghero, punta sulla seta, il bianco e il nero, la pulizia di linee. Tutte con lo strascico gli abiti e gli outfit di Davii, visionario designer brasiliano (foto in basso). Per Pé de Chumbo, la stilista portoghese Alexandra Oliveira mixa materiali e tessuti diversi, dalla maglia al pizzo, a uno speciale madras rivisitato per la sera. 

 



Rodo, che nel 2026 festeggerà i 70 anni, sul terrazzo con supervista dell’Hotel Baglioni ha esposto una collezione davvero speciale. Dalla borsa in midollino e pelle, in varie tonalità e dimensioni, coordinata alla scarpa con tacco a rocchetto, realizzato anch’esso in midollino, alla borsa secchiello, sandalo e mocassino in pelle e denim, alla pochette e stringata in pelle "versione pizzo" (foto al centro). Altre novità la stringata con fiori in pelle e la capsule da sposa con perle e Swarovski. Solo sera da Nissa, brand romeno che fa rivivere nei suoi capi il mare, dai movimenti delle onde al bagliore delle acque illuminate dalla luna, ai riflessi delle conchiglie. Tutto in tessuti ecocompatibili . E nelle rocce sul mare ambienta la sua campagna (foto al centro). Si apre con una performance dell’artista californiana Scarlett Rouge la sfilata degli studenti dello IED Istituto Europeo di Design. Una vera dimostrazione di cosa si può fare con materiali inconsueti e una grande creatività. Dalle plissettature avvolgenti alle frange in punti a sorpresa, fino a mantelli fatti di pezzetti di tessuto. Da enormi peluche portati come zaini all’abito armatura con spalle a formare un tondo (foto in basso). Diventa sempre più accogliente l’hub di Camera della moda, con divani design, un bar con piccole meraviglie e un grande schermo dove seguire le sfilate in streaming al pian terreno. Al secondo piano, aperto sul terrazzo con vista su piazza Duomo a 360°, una mostra sulle Olimpiadi con video, manifesti e foto. Al primo piano sei flash di collezioni completamente made in Italy, quelle di undici cinesi e per Afra Fashion Association quella di Kathiana Saincy Couture, totalmente made in Italy, con parte sera in shantung e cady anni 50, un abito bianco patchwork di abiti riciclati e vari pezzi in cotone con stampe ipercolorate, che evocano Haiti, il Paese originario della stilista. Una folla di curiosi, superiore alla norma, alla sfilata di Dolce & Gabbana, per vedere Meryl Streep e Stanley Tucci, a Milano per girare qualche scena del sequel di Il diavolo veste Prada.      

 

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