Un umorismo raffinato, inedito, con riferimenti colti d’attualità e non, capace di scatenare risate irrefrenabili, che riesce a tenere la scena per un‘ora e mezza, senza un momento di cedimento. Questo è Fantasista!-A comedy pastichaccio (sì proprio scritto così) per la prima volta a Milano, al Teatro della Cooperativa fino al 17 novembre. In scena con un leggio, che guarda di tanto in tanto, Alessandro Ciacci (classe 1989) che del monologo è autore, regista oltre che unico attore. Come lui stesso scrive nelle note di regia è uno "show fluido" in cui “lo spettatore non assisterà a nulla di canonico, di ortodosso…un happening in cui le risate saranno provocate da un’imponente dose di follia”.
E qualcosa già affiora in quel sottotitolo : menippeo q.b. & con uso di paillettes. Ciacci parla di tutto, dall’autobiografico incontro con la sua maestra d’asilo, alla proposta della fidanzata Laura di una costosissima passeggiata nel bosco per sentire il bramito di un cervo. Con intervalli, in stile pubblicità del vecchio Carosello, revocato dalla musica. In un mix, spiega Ciacci, di Monthy Python e Woody Allen, si pubblicizza anche una bara. Niente è prevedibile, niente è scontato. Così tanto che se ci si distrae un attimo si rischia di perdere il filo. E si finisce per guardare invidiosi il vicino di poltrona che ride a crepapelle. Lo spirito critico c’è, si sente, ma non è dominante e comunque non è il filo conduttore. Ci sono dei bersagli, ma accennati, da intuire. Interattiva l’ultimissima parte in cui l'attore chiede al pubblico di scegliere tra due proposte per una serie di "cose", assolutamente surreali.
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