In questi giorni di gran caldo, una temperatura intorno ai 23 gradi con sole e una buona ventilazione può rendere ambiti anche i luoghi più scialbi. Non è così per Chamois, in Val d’Aosta. E non perché con i suoi 1800 metri è il comune italiano più alto e neanche perché ha dal 1967 un altiporto, il primo in Italia, dove atterrano elicotteri e ultraleggeri.
E’ un insieme di elementi che lo rendono il perfetto paese di montagna, da manuale. Fondamentale il fatto che a Chamois non circolino auto. Ma che non sia così irraggiungibile da essere isolato. Ci si arriva in funivia da Valtournenche o con una passeggiata quasi tutta in piano, con imperdibili scorci di Cervino fra il fitto bosco, da La Magdeleine, sempre nella valle del Cervino(v.foto in alto). Al primo impatto è un villaggio da cartolina, alla Heidi, al limite dello stucchevole, apparentemente lontano da tutto, ma in realtà offre piacevoli e inaspettate sorprese. Come le tre case di architettura prefabbricata sostenibile che s’incontrano prima di entrare in paese. Progettate per resistere a condizioni metereologiche estreme, terremoti compresi, sono aperte alla luce con dettagli e arredi funzionali e in perfetta sintonia. Niente a che vedere, ma non in contrasto, con gli chalet anni 50 e 60, o con i rustici del vecchio borgo dalle fontanelle a forma di testa di stambecco e il porticato del piccolo municipio, con seminascosto il bancomat. Tra i rustici un po’ in alto ce n’è uno del 1834 che per la ristrutturazione si è aggiudicato il Premio Sostenibilità 2017. Grazie ai muri di pietra, agli intonaci in terra cruda e alla ventilazione naturale l’umidità è regolata in modo tale che la temperatura all’interno si mantiene costante tra i 19 e i 22 gradi, sia in estate che in inverno. Anche la chiesa con campanile è del 1800, vicino un minuscolo cimitero e un’ area per i bambini senza giochi troppo vistosi o pacchiani. Una seggiovia porta ai laghi più in alto e in inverno è la salita per una godibilissima pista da sci. Le nuove costruzioni s’ inseriscono perfettamente nell’ambiente. Vari i bar e i caffè con dehors, dove gustare le specialità della valle. Da non mancare, in questa stagione, l’assaggio della birra locale, su un vecchio tavolo in una delle stradine.
Nessun commento:
Posta un commento