Collegare la moda all’interiorità può sembrare eccessivo e fuori posto. Però è vero che qualsiasi forma di creatività, anche la più modesta, parte da un pensiero. A maggior ragione se si tratta di un’espressione di talento creativo come le capsule collection dei migliori diplomati in Fashion Design di tutte le sedi italiane dello IED, Istituto Europeo di Design. Al Base di Milano ieri lo IED ha partecipato con il Fashion Show Future Starts Slow alla nona edizione di Fashion Graduate Italia di Piattaforma Sistema Formativo. Dodici neo diplomati, di cui quattro in coppia, hanno presentato le loro collezioni per donna, uomo e genderless (nella foto qui sotto, l'uscita finale dei diplomati). Che raccontano lo stato attuale della moda, filtrato da pensieri, ricordi, considerazioni personali.
Matteo Rossellini con Aìre rielabora l’infanzia nella campagna toscana e in passerella sfilano ragazzi in giacche e completi comodi in colori piacevoli, sempre con un mazzo di fiori in mano (foto in basso). Zineb Sanak con (E)STASI metabolizza la paura del futuro con petali argentati sulle gonne e collaretta scintillante sul cupo cappotto grigio. Dorotea Oddo per Animata Materia esplora il meccanismo perfetto giocando con gli intrecci di corda e di maglia sul tessile (foto al centro). Maria Chiara Sorbino per Vitruviana lavora sulla perfezione del corpo umano con drappeggi e tagli speciali, anche tondi. Con Stain, Angelica Siddi cerca, attraverso i materiali e le stampe, una protezione sicura. Eilèmà di Analisa Corvace dà purezza al nudo: per lei dal jeans esce una gonna di tulle, per lui la giacca è extralarge. Tutti hanno paura di Alessio Dolfi e Carlotta Mora parla di un altro mondo in cui le geometrie prevalgono: il lungo gilé con cappuccio, le spalle squadrate, il cappuccio che scende a coprire i pantaloni sul davanti. Con i tessuti, i colori, le lavorazioni di Fragile, Annarita Biava vuole raccontare la fragilità del corpo. Natural Rhapsody di Susy Zhang e Jieru Yang, contro l’inquinamento ambientale di cui anche la moda è responsabile, propone abiti e spolverini trasparenti con applicazioni, realizzati con materiali di scarto. Daria Gastaldi con Crysalis pensa all’uniforme come nuovo modello di espressione. Infine per il progetto Talent to Talent, che si prefigge di creare sinergie con le città gemellate con Milano, ha sfilato la capsule collection Melancholy di Lara Campos de Oliveira, studentessa dello IED di San Paolo.