E’giusto in tempo di incoronazioni parlare di Drumohr, marchio scozzese di maglieria, nato nel 1770, che ha vestito da sempre la famiglia reale inglese, ma anche quella norvegese, e più recentemente personaggi come Audrey Hepburn, James Stewart, Gianni Agnelli che ha addirittura dato il nome biscottino a un particolare tipo di lavorazione, tuttora attualissima. Nel 2006 il Gruppo Ciocca, azienda di famiglia alla quarta generazione, ha acquisito il marchio riuscendo a rimanere fedele alle tradizioni, ma aggiornandosi di continuo con ricerche e sperimentazioni tecnologiche e stilistiche.
Ora è l’arte l’obiettivo. Arte da indossare? Non è certo una novità. Musei e mostre ormai da decenni non si fanno mancare T-shirt, felpe, foulard con la riproduzione delle opere più di richiamo. Vari artisti hanno dipinto serie limitate di maglie, abiti, T-shirt. E viceversa diversi stilisti si sono ispirati a collezioni importanti. Tra i primi Yves Saint Laurent con le geometrie di Mondrian. Drumohr ha guardato alla serie Optik di Hiroshi Sugimoto, uno dei più interessanti artisti e fotografi contemporanei, che ha fatto dello studio dei colori il suo punto di forza, la sua ossessione. Diventando quasi polemico sul concetto, tanto da asserire che lo spettro dei colori non è fatto dai sette indicizzati da Newton, ma da molti di più, dovuti alla luce e alla sua decomposizione. Per cui nei suoi lavori usa la vecchia pellicola Polaroid che meglio riesce a cogliere le luci tra i colori. La collezione Knit di Drumohr attraverso le lavorazioni degradé e mouliné e le texture tridimensionali, riesce a rendere sulla maglieria quei particolari effetti ottici. Sono pull, dolcevita, cardigan, cappe in una varietà di colori e soprattutto di effetti geometrici. Davvero piccole opere d’arte.
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