Chi è ancora convinto che sulle passerelle si possa trovare capi donanti da acquistare per la prossima estate sarà rimasto sconcertato alla sfilata dei laureati dello IED di Milano. Se però con un piccolo sforzo pensa al progetto dal quale sono partiti, da come l’ hanno sviluppato e inserito in un certo contesto, insomma alla creatività, non può che ammirare i lavori di questi futuri stilisti. Il tema che lega i capi è Body meets body, cioè l’incontro dei corpi con gli abiti, con altri corpi e con il movimento. Per sottolinearlo molti outfit erano indossati dai Kataklò. Si sono visti volteggiare nell’aria gli atletici e acrobatici danzatori con maglie sovrapposte, con piumini dalle forme avvolgenti, con abiti corazze che paiono studiati per impedire il movimento (foto sotto). In ogni piccola collezione grande ricerca di materiali e lavorazioni orientate alla sostenibilità.
Una sorpresa positiva anche la sfilata di Joeone, nel cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco. Brand cinese, con oltre 2mila negozi in ben 31 provincie della Cina, per 33 anni si è concentrato sui pantaloni e da dieci ha introdotto top e capispalla. Dopo due stagioni alla Fashion Week parigina arriva a Milano con la direzione artistica del tunisino Louis Gabriel Nouchi. Ad aprire la passerella, quasi a ribadire le origini, ragazzi a torso nudo con pantaloni dalle fogge più svariate, larghi, stretti, con pinces, con tasconi, fino al modello che ricorda i sarong (foto sopra). Colori e stampe richiamano i paesaggi del pittore cinese Wang Ximeng vissuto intorno all’anno Mille sotto la dinastia Song. Uso di fibre naturali con lavorazioni speciali da Harmont & Blaine, soprattutto di canapa di cui sta tornando l’uso, per anni ritenuta una fibra povera, non adatta all’abbigliamento, con costi bassi non interessanti per il mercato, dovuti alla facilità di coltivazione e alla scarsa richiesta di acqua della pianta. Anche negli accessori la sostenibilità è importante e Carlo Sestini crea occhiali con materiali riciclati, tra cui le lastre di acetato inutilizzate. Perfino gli astucci sono in un materiale ricavato dalle bottiglie di plastica. Con piccola tracolla diventano pratici contenitori. In occasione della Fashion Week milanese ha presentato due modelli esclusivi per lo store Moses, con le interessanti sculture dell’artista Fiammetta V, che lavora con il marmo di Carrara della cava di famiglia, con cui sono state create anche le scatole porta occhiali. Eyewear in primo piano anche per Dolce & Gabbana che con Persol ha creato una collezione che piacerà molto al consumatore giovane e modaiolo. Due modelli, in due dimensioni, in otto declinazioni di colore sorbetto. Più il modello con asta zebrata, il logo Persol, la scritta Dolce e Gabbana per esteso e la catenella in gomma. Per raccontare la collezione un video con ritratti in movimento di giovani per la strada, realizzati da Domenico Dolce, con la direzione artistica di Stefano Gabbana.
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