lunedì 13 giugno 2022

LA SAUDADE ESISTE

E’ un’ottima guida per visitare con intelligenza e non da turista robotizzato il Portogallo. Ma non è questo che rende Saudade de Portugal di Pietro Tarallo (Porto Seguro Editore) una guida speciale. Intanto è un libro, che certo può spingere a visitare i luoghi di cui si parla, ma è soprattutto una lettura piacevole e coinvolgente. Capace di aggiungere quel qualcosa in più alle informazioni storiche, alle descrizioni artistiche, alle annotazioni di tipo sociale e politico. E quella poesia-dedica iniziale dell’autore, giornalista e scrittore (nella foto di Antonello Zunino), spiega il perché. 



Si avverte il suo l’entusiasmo subito, quando parla della sua prima volta in Portogallo nel 1969, dove arrivò poco più che ventenne con una Fiat coupé verde oliva e tanta voglia di capire questo Paese ai confini dell’Europa, delle dimensioni dell’Itala del nord, ma grande per la sua storia, la sua cultura, la sua gente.  E il libro rende perfettamente quell'incredibile e unico intreccio tra passato, presente e futuro. Un entusiasmo che a volte porta l’autore a dilungarsi in certe narrazioni, ma senza mai cadere nel risaputo o nella banalità e nei luoghi comuni e negli aggettivi scontati degli scritti di viaggio. E’ un modo di scrivere che trascina, fa scoprire molte curiosità anche piccole, secondarie, che però intrigano e si ha voglia di raccontarle a qualcuno e comunque forse non si scoprirebbero mai senza questi suggerimenti. Come la storia del fado cantato, suonato, ma all’origine danzato e anche da uomini. Che ancora ora, tra l’altro, sono gli unici a cantarlo nella "dotta e austera" Coimbra. O della scelta di soggiornare a Madeira di personaggi come George Bernard Shaw e Winston Churchill. Il primo per imparare il tango, che proprio portoghese non è, il secondo per fumare liberamente e in pace i suoi enormi sigari sulla panoramicissima terrazza del Reid’s Palace. Interessante come è affrontata la storia  del Portogallo e le sue travagliate vicende politiche o il passaggio di Lisbona  da città spenta, chiusa, ripiegata sul suo passato alla città del Terzo Millennio dell’Expo 1998. Altrettanto godibile la parte riservata alla letteratura portoghese o alle location, soprattutto della capitale, scelte da grandi registi per i loro film. Per appassionati gastronomi, ma anche per golosi/curiosi, i capitoli dedicati alla variegata cucina portoghese. Preciso il glossario finale, diligenti e utili le pagine con le informazioni pratiche che riportano Saudade de Portugal alla sua funzione di guida.  

1 commento:

  1. Precisa e esaustiva la recensione di Luisa Espanet che ha colto lo spirito autentico di questo mio libro che vuole essere anche un omaggio al Portogallo e alla sua storia.

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