giovedì 4 febbraio 2021

DIETRO LA TELA

Non sempre fa piacere sentire la spiegazione di un’opera d’arte contemporanea mentre la si guarda. Si vuole cercarne da soli una chiave di lettura e un’interpretazione. Poi si può leggere qualche testo in proposito, magari solo per vedere se la propria impressione coincide con quello che voleva esprimere l’artista. Se però è l’autore dell’opera a parlarne può essere diverso, e diventare addirittura appassionante se dietro alla scultura o al quadro c’è il racconto del lavoro fisico. E’ il caso di Eleonora Firenze e della sua personale Fragments alla Galleria Francesco Zanuso di Milano. “Perennemente in ricerca”, come dice la sua presentazione, attraverso forme espressive che vanno dal canto e la musica alla regia teatrale, oltre che alla pittura e le installazioni, l’artista racconta le sue opere in modo tale da aggiungere un qualcosa in più alla contemplazione.  Dalle sue parole, mentre spiega il tipo di tela usato, lo sforzo per raggiungere quel certo colore o quel rilievo, la voglia di sperimentare nuovi materiali, si percepisce un entusiasmo e una determinazione che vanno al di là della pura creatività. Si comprende la necessità di rinnovarsi, di sfidare la materia e se stessa per ottenere quegli effetti tridimensionali, quei cerchi perfetti disegnati a mano libera, quegli abbinamenti che, ripetuti nello stesso quadro, risultano però sempre diversi, per sfumature e lavorazioni, frutto di un attento studio sui materiali.  Una pittura che rimanda al cubismo di Picasso, ai colori e all’astrattismo di Mondrian, ma con punti di contatto con i futuristi e le geometrie di Paola Accardi, eppure assolutamente personale e inedita. Interessanti le installazioni,  che portano a riflettere sulle tematiche del momento. Dalla metropoli durante la pandemia alla barca dei migranti, a Fine di un sogno con la falce e il martello in un doloroso ripiegarsi su loro stessi. 



Fino a quel ramo di un ulivo distrutto dal batterio, lucidato e levigato, da cui sbocciano per incanto dei fiori di rame: forse un messaggio di speranza per le sorti del pianeta. 
La mostra, inaugurata ieri, continua fino al 25 febbraio in Corso di Porta Vigentina 26, dal lunedì al giovedì dalle 15,30 alle 19, venerdì e altri orari su appuntamento (cell.3356379291).

 

2 commenti:

  1. Grazie Luisa per questo bellissimo punto di vista sul mio lavoro. Sono felice di aver trasmesso queste emozioni e questi pensieri, insieme ai miei colori. E' stato un grande piacere e una grande commozione leggerLa!

    RispondiElimina
  2. Grazie a lei, è stato un piacere vedere le sue opere e soprattutto
    sentire la passione nelle sue parole.

    RispondiElimina