A teatro c’è chi recita in un monologo o dialoga con altri. C’è chi canta, chi balla, chi suona, chi interagisce con il pubblico. Chi fa il mimo, chi l’acrobata. Massimiliano Speziani (ph.Isabella Nenci)sul palco del Teatro della Cooperativa di Milano è solo per un’ora e mezzo e si esibisce in tutto quel che si può fare su un palco. Perfino suonare, senza uno strumento musicale, ma battendo fra loro le scarpe da tip tap con i ferretti. Un exploit straordinario. Lo spettacolo si chiama Nessun miracolo a Milano. Ma il titolo non si riferisce all’exploit visto con falsa modestia, ma al film di De Sica. Speziani immagina di raccontare a un pubblico di bambini, a cui domanda e da cui si aspetta delle risposte, la storia di quel Totò nato in un cavolo che, dotato di magiche qualità, riuscì a portare poveri e senza casa su una scopa nel cielo di Milano. Ma il tono non è quello della favola ma di un ricordo di vita vissuta. L’attore millanta di aver conosciuto quell’uomo e di aver addirittura lavorato con lui. Con il suo panciotto giallo, come i guanti, salta, corre, cavalca, finge di bere, mima l’apertura della cler di un fantomatico negozio che si chiama The broom come la scopa “Chissà perché in inglese?”. Nelle sue menzogne è buffo, tenero, goffo senza però mai essere patetico o antipatico. La sua narrazione tra il surreale, il comico e il malinconico cattura e prende come un film d’azione con attimi quasi di suspense. Non c’è niente di autobiografico ovviamente, ma dietro Nessun miracolo a Milano, c’è un antefatto che oltre all’attore, che è anche regista, coinvolge Renato Gabrielli che ha scritto il testo di getto e i condomini di Via Settembrini 47, dove l’attore abita, che sono stati i primi a vedere lo spettacolo in cortile. Qui durante il lockdown Speziani ha letto poesie, recitato monologhi e anche Nessun miracolo a Milano, di cui ora appunto c’è stata la prima nazionale al Teatro della Cooperativa. In scena tutti i giorni, fino al 1° novembre, escluso lunedì.
sabato 24 ottobre 2020
MIRACOLO SUL PALCO
A teatro c’è chi recita in un monologo o dialoga con altri. C’è chi canta, chi balla, chi suona, chi interagisce con il pubblico. Chi fa il mimo, chi l’acrobata. Massimiliano Speziani (ph.Isabella Nenci)sul palco del Teatro della Cooperativa di Milano è solo per un’ora e mezzo e si esibisce in tutto quel che si può fare su un palco. Perfino suonare, senza uno strumento musicale, ma battendo fra loro le scarpe da tip tap con i ferretti. Un exploit straordinario. Lo spettacolo si chiama Nessun miracolo a Milano. Ma il titolo non si riferisce all’exploit visto con falsa modestia, ma al film di De Sica. Speziani immagina di raccontare a un pubblico di bambini, a cui domanda e da cui si aspetta delle risposte, la storia di quel Totò nato in un cavolo che, dotato di magiche qualità, riuscì a portare poveri e senza casa su una scopa nel cielo di Milano. Ma il tono non è quello della favola ma di un ricordo di vita vissuta. L’attore millanta di aver conosciuto quell’uomo e di aver addirittura lavorato con lui. Con il suo panciotto giallo, come i guanti, salta, corre, cavalca, finge di bere, mima l’apertura della cler di un fantomatico negozio che si chiama The broom come la scopa “Chissà perché in inglese?”. Nelle sue menzogne è buffo, tenero, goffo senza però mai essere patetico o antipatico. La sua narrazione tra il surreale, il comico e il malinconico cattura e prende come un film d’azione con attimi quasi di suspense. Non c’è niente di autobiografico ovviamente, ma dietro Nessun miracolo a Milano, c’è un antefatto che oltre all’attore, che è anche regista, coinvolge Renato Gabrielli che ha scritto il testo di getto e i condomini di Via Settembrini 47, dove l’attore abita, che sono stati i primi a vedere lo spettacolo in cortile. Qui durante il lockdown Speziani ha letto poesie, recitato monologhi e anche Nessun miracolo a Milano, di cui ora appunto c’è stata la prima nazionale al Teatro della Cooperativa. In scena tutti i giorni, fino al 1° novembre, escluso lunedì.
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