giovedì 20 agosto 2020

MONTANARI ASTENERSI?

Niente affatto. Certo il titolo non lascia dubbi sui contenuti e quindi sul lettore a cui è destinato. Eppure Vele dal Vero di Pietro D.Patrone, ingegnere civile e docente universitario (Erga Edizioni), può interessare un pubblico ben più vasto purché curioso. E il sottotitolo sotto la data (1840-1890) lo anticipa : Velieri, vele e personaggi di P.Domenico Cambiaso, disegni e acquarelli. S’intuisce che non si parlerà di Luna Rossa e di istruzioni sull’andare di 

















bolina o sui vari tipi di nodi (argomento per libri-regalo di mogli/fidanzate al marito/ fidanzato apprendista o sedicente velista negli anni ‘80). Si parte dalle opere di Pasquale Domenico Cambiaso su cui i critici ancora dibattono se sia un paesaggista o un vedutista. L’artista, infatti, non solo ritrae le barche, non tutte a vela, ma spesso le inserisce in un contesto. Non si limita a Genova, dove era nato nel 1811, ma traccia un viaggio per coste e laghi. Dall’isola di Caprera alla Laguna di Venezia, a Civitavecchia, da Nizza e Villefranche a Sorrento e Napoli, fino al lago Maggiore e alle isole Borromee, con la baldresca meglio conosciuta come Lucia, per reminiscenze manzoniane. Si scopre così che dietro le gondole a Rialto ci sono trabaccoli, bragozzi, brazzere a vele quadre per il trasporto di merci e anche leudi, tipica imbarcazione ligure modificata per le esigenze lagunari. A far da sfondo alle barche una Recco che non ha nulla da invidiare all’agglomerato di casette di Vernazza, oppure a sorpresa scorci di costa con chiese rimasti tali e quali. C’è un solo interno di veliero e varie pagine, come dice il sottotitolo, dedicate ai personaggi che non sono solo i Cap-Horniers, capitani coraggiosi, che con il cerchietto d’oro al lobo dell’orecchio o il veliero tatuato sul petto, provavano l’exploit di aver superato il più temibile dei capi. Ci sono le donne sulla spiaggia che stendono non le reti, ma i lenzuoli ad asciugare, omini con bastone e cappello sulla collina di Albaro (Genova), pescatori al porto e perfino due signore in un paese dell’entroterra, forse già Piemonte, con abiti ritratti nei minimi dettagli. Mogli di naviganti, chissà? Variata non solo la tecnica pittorica, matita, acquarelli, olio, ma anche la base, cartoncino, tela, carta ingiallita ecc. A completare il libro ritratti di navi, ex voto, una bottiglia con dentro due battelli che passano davanti a Sori (Riviera di Levante) e perfino un modello in scala di un gozzo ponentino per un presepe animato.

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