Non esiste un manuale per come
guardare i video d’arte. E non se ne sente la mancanza. Non c’è un metodo o un
criterio universale. Ognuno ha il suo, che si crea al momento. Può essere
preceduto dalla lettura di una critica o/e dalla biografia dell’autore o dalle poche note (titolo, che spesso non c’è, durata,
nome dell’autore) accanto allo schermo. Oppure si può guardare senza preamboli e confrontare dopo le
sensazioni avute con quello scritto e
detto dai critici o dagli artisti. Si può provare con Made of Sound, terza edizione di Performing Pac, la rassegna annuale al Padiglione di Arte Contemporanea
di Milano dedicata alle arti visive. La sonorità, sempre presente nella video
arte, qui ha un’importanza determinante. Non a caso l’opera dalla quale inizia il
percorso espositivo è Duets on ice,
di Laurie Anderson, icona dell’arte multimediale (foto in alto e in basso). Presentato al Pac nel 2003,
il video è completato da documenti e materiali d’archivio. Anderson è ripresa
mentre suona il violino o con un pupazzo a sua immagine. Tra le foto quelle della
performance milanese e di video del passato. In Il cielo sta cadendo di Barbara and Ale (Barbara Ceriani Basilico e
Alessandro Mancassola) un percussionista suona in un lago ghiacciato circondato
da montagne, minacciato sonoramente da continue folate di vento. Jeremy Deller (Londra,
1966) in Il nostro hobby sono i Depeche
Mode racconta, attraverso le testimonianze di ragazzi di varie parti del
mondo, come la musica del gruppo sia salvifica. “Più che essere un gruppo ci
aiutano a vivere” dice una fan di Mosca (foto al centro). L’artista portoghese Joao Onofre fa
cantare La nuit n’en finit plus di
Petula Clark a un’adolescente in una buca scavata in una vasta prateria ai
confini di un bosco. Parole tristi e ambientazione surreale. Meno chiaro il
riferimento con i suoni nel video di Invernomuto, al secolo Simone Bertuzzi e
Simone Trabucchi. Un viaggio tra le culture giovanili di varie città (Parigi in
primis) riprese anche con videoclip. Pamela Diamante, con l’aiuto del
compositore e musicista elettroacustico Marco Malasomma, trasforma in musica le
parole di Paolo, ipovedente, sulle stelle. Mentre pennellate nervose su due
tele sono il modo in cui Antonio, non vedente dalla nascita, immagina un cielo
stellato. Completano l’esposizione l’ installazione Pile à CD della francese Marie Cérisier e la Project Room con videoclip
musicali tra pop e rock. La mostra è aperta dal 2 luglio fino al 13 settembre,
da giovedì a domenica. Il 31 luglio, in collaborazione con Cineteca Italiana,
sarà proiettato nel cortile del Pac il lungometraggio Heart of a dog di Laurie Anderson. Info:www.pcmilano.it
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