martedì 23 giugno 2020

TI CONOSCO MASCHERINA?


C’era da aspettarselo. Dopo che per tre mesi si è scritto e dissertato su validità delle mascherine, utilità, dove reperirle, chi le fabbrica, chi le ha regalate, chi ne ha comprate in quantità ingente per distribuirle, chi, sciacallo-style, ci ha lucrato sopra con sporchi giri, eccetera. Ora mentre le istituzioni discutono se e quando renderne obbligatorio l’uso all’aperto, la mascherina è assurta tra gli accessori, con tutto quello che ne consegue. Per le strade è sempre più raro vedere quelle chirurgiche, o bianche e azzurre da farmacia. I negozi le espongono colorate, etniche, con stampe e paillettes (Stile). Il Corriere della Sera le ha regalate tricolore ai suoi lettori. Tra chi le produce c’è chi punta alla praticità come Kyoko Tsuchihashi giapponese, da molti anni in Italia, che le dota di custodia coordinata (foto a destra). Per evitare goffi ripiegamenti intorno al collo o imbarazzanti pendagli appesi agli occhiali. Sono in Shima-Shima, robusto cotone usato per i hakama (i pantaloni dei Samurai) e per gli obi dei kimono. Melania Fumiko, anche lei giapponese trapiantata, ne presenta due modelli, uno con elastici alle orecchie, l’altro alla nuca tipo bandana. Made in Italy al 100% sono in diverse fantasie nipponiche  e con una durata di venti lavaggi. In tessuto traspirante e sottilissimo quelle di Wolford, il guru dell’intimo. Decisamente pop le mascherine Toiletpaper, prodotte  da Seletti Design, opera di Maurizio Cattelan e del fotografo Pierpaolo Ferrari(foto in alto). Costano 12,80 euro di cui 2 euro devoluti alla Fondazione dell’Associazione italiana di Sclerosi multipla. Borchie, strass fosforescenti, pattern tropicali e animalier per le mascherine Angelo Marani che la stilista Giulia Marani ha creato pensando al cinema e alle sue star(foto in basso). E per chi ha problemi di outfit, Etici, azienda del distretto di Carpi, inventa mascherine coordinate all’abito. L’interno è in polipropilene ad alte prestazioni e riciclabile, l’esterno in cotone trattato per garantire resistenza all’acqua e ai batteri. Peculiare l’abbinamento mascherine-calzini di Oybo. In realtà le mascherine sono in omaggio per chi compra due paia di calzini, ma in Italia sono vendute anche singolarmente. Stampe svariate e accattivanti per quelle in seta e cotone di Momonì, realizzate con le sete recuperate di archivio, e quindi in odore di riciclo e sostenibilità.

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