Non capita spesso, anzi è un caso unico che una mostra dei costumi di un film venga aperta in contemporanea all’uscita del film stesso. “Sapevamo che sarebbe stata vincente, bastava guardare qualche pezzo, l’arte della moda e l’arte del cinema si fondono e creano il sogno” ha detto il Presidente della Fondazione Museo del Tessuto di Prato Francesco Nicola Marini, durante la cerimonia di oggi. Quando Massimo Cantini Parrini ha consegnato il David di Donatello, assegnatogli per i costumi del film Pinocchio, diretto da Massimo Garrone, al Museo di Prato, dove appunto sono in mostra. Una grande emozione, forse più forte perché la notizia è arrivata a casa, in piena pandemia, è stato il commento del costumista. Fiorentino, chiamato l’archeologo della moda, Cantini Parrini ha una straordinaria passione per gli abiti d’epoca che colleziona fin da bambino. Pare ne abbia 4mila pezzi dal 1630 al 1990, da cui trae ispirazione. Non è nuovo ai riconoscimenti, prima di questo David ne ha ricevuto tre consecutivi nel 2016, 2017, e 2018 tra cui quello per il film Racconto dei racconti sempre di Matteo Garrone con cui ha collaborato anche per lo struggente Dogman. Ma per quanto sia l’unico italiano ad avere collezionato quattro David, ha ottenuto anche Nastri d’Argento, Ciak d’Oro e nel 2019 l’EFA, l’Oscar Europeo. Tra gli ultimi suoi lavori i costumi per Favolacce, il film in uscita dei fratelli D’Innocenzo, premiato a Berlino per la migliore sceneggiatura. Come ha sottolineato Marini, i costumi pur attenendosi ai tempi del racconto e dando quindi credibilità ai personaggi sono costruiti con tecniche e lavorazioni contemporanee, molto importanti per Prato, perché rivelano l’alto livello delle sue aziende. A questo proposito Simone Mangani, Assessore alla Cultura del Comune di Prato, si è augurato che il legame tra cinema, moda e museo possa continuare. La preziosa statuetta sarà inserita nel percorso della mostra, poi alla sua chiusura il 25 ottobre, ritornerà, lo conferma il premiato, nella sua casa. Pinocchio nei costumi di Massimo Cantini Parrini aperta lo scorso dicembre è stata chiusa per il Covid-19 a marzo e ha riaperto il 19 maggio con tutte le sanificazioni e le misure di sicurezza del caso. Ha già registrato nei primi giorni oltre mille visitatori. Il biglietto d'ingresso è ridotto e costa 5 euro, mentre è gratis per bambini e ragazzi fino ai 18 anni.
giovedì 11 giugno 2020
PINOCCHIO:USI E COSTUMI
Non capita spesso, anzi è un caso unico che una mostra dei costumi di un film venga aperta in contemporanea all’uscita del film stesso. “Sapevamo che sarebbe stata vincente, bastava guardare qualche pezzo, l’arte della moda e l’arte del cinema si fondono e creano il sogno” ha detto il Presidente della Fondazione Museo del Tessuto di Prato Francesco Nicola Marini, durante la cerimonia di oggi. Quando Massimo Cantini Parrini ha consegnato il David di Donatello, assegnatogli per i costumi del film Pinocchio, diretto da Massimo Garrone, al Museo di Prato, dove appunto sono in mostra. Una grande emozione, forse più forte perché la notizia è arrivata a casa, in piena pandemia, è stato il commento del costumista. Fiorentino, chiamato l’archeologo della moda, Cantini Parrini ha una straordinaria passione per gli abiti d’epoca che colleziona fin da bambino. Pare ne abbia 4mila pezzi dal 1630 al 1990, da cui trae ispirazione. Non è nuovo ai riconoscimenti, prima di questo David ne ha ricevuto tre consecutivi nel 2016, 2017, e 2018 tra cui quello per il film Racconto dei racconti sempre di Matteo Garrone con cui ha collaborato anche per lo struggente Dogman. Ma per quanto sia l’unico italiano ad avere collezionato quattro David, ha ottenuto anche Nastri d’Argento, Ciak d’Oro e nel 2019 l’EFA, l’Oscar Europeo. Tra gli ultimi suoi lavori i costumi per Favolacce, il film in uscita dei fratelli D’Innocenzo, premiato a Berlino per la migliore sceneggiatura. Come ha sottolineato Marini, i costumi pur attenendosi ai tempi del racconto e dando quindi credibilità ai personaggi sono costruiti con tecniche e lavorazioni contemporanee, molto importanti per Prato, perché rivelano l’alto livello delle sue aziende. A questo proposito Simone Mangani, Assessore alla Cultura del Comune di Prato, si è augurato che il legame tra cinema, moda e museo possa continuare. La preziosa statuetta sarà inserita nel percorso della mostra, poi alla sua chiusura il 25 ottobre, ritornerà, lo conferma il premiato, nella sua casa. Pinocchio nei costumi di Massimo Cantini Parrini aperta lo scorso dicembre è stata chiusa per il Covid-19 a marzo e ha riaperto il 19 maggio con tutte le sanificazioni e le misure di sicurezza del caso. Ha già registrato nei primi giorni oltre mille visitatori. Il biglietto d'ingresso è ridotto e costa 5 euro, mentre è gratis per bambini e ragazzi fino ai 18 anni.
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