Le
contaminazioni, mettere insieme maschile e femminile, il gioco dei contrasti, il sostenibile. Molti sono gli spunti ricorrenti sulle passerelle. Ma, come ha
detto Giorgio Armani dopo la sfilata dell'Emporio, non si può più parlare di
tendenze. La vera tendenza è la libertà di indossare capi che valorizzano. La
ricerca quindi di pezzi donanti e confortevoli. Cosa che sembra aver seguito Eleventy che presenta una collezione disegnata
da Paolo Zuntini in collaborazione con Cristina Ortiz, dove i volumi sono ampi
e rassicuranti. C'è l'abito stretto in vita con plissettatura sulla gonna e il cappotto
senza collo e senza bottoni in cui avvolgersi, il pull norvegese rivisitato e
il tailleur pantalone nei toni cipria, cammello e spezie (al centro). Hanita guarda alle
collezioni di Yves Saint Laurent dai ’70
ai ’90 e ne riprende i volumi, i tagli asimmetrici e quel mixare austerità e
seduzione come nel tuxedo di paillettes o nel trench. Biancalancia, guru del
cashmere e non solo, propone capi molto sottili per adeguarsi ai cambiamenti
climatici. Fiore all’occhiello la lana tinta in
fiocco, che richiede una
lavorazione lunga e complessa ma assicura un prodotto sempre perfetto. Battesimo
milanese per Colville, brand di Londra nato nel 2018 che prende nome da uno dei
nuovi quartieri trendy della capitale. Un inno alla gioia nei colori, nella
scelta dei materiali, molti di upcycling, nelle forme spesso prese dal mondo dello
sport. In collezione gioielli, borse, scarpe, ma anche coperte e tappeti (in alto). Riferimenti
all’abbigliamento sportivo pure da Iceberg, per i pantaloni con coulisse in
vita, o con elastico sul fondo o per certi giubbotti. Ma anche femminilissimi cappottini
rosa, o paltò neri doppiopetto indossati con occhiali maschera da sci. Il
colore è da sempre il punto forte di Custo Barcelona, ora disegnata, prodotta e
distribuita dall’azienda italiana Velmar, che presenta sia l’uomo che la donna.
Il fil rouge è una maschera, ripetuta negli stampati, ingrandita sulle maglie e
perfino stravolta nel camouflage, che evoca maschere di tutto il mondo, da
quelle degli Aztechi a quelle del Carnevale di Venezia.E ribadisce così il concetto chiave della collezione intitolata SpeAce, spazio e pace, per un futuro migliore. Da Serapian, ad
affiancare le borse, i vasi di Venini. Due espressioni dell’alto saper fare made
in Italy. Ed ecco le lavorazioni preziose per i modelli classici di archivio rivisitati:
intarsi, inserti di Elaphe, intrecci di pelle e suede tono su tono, o bianco e
nero per il nuovo secchiello e per la
belt-bag, da portare legata in vita o a tracolla con la catena coordinata.
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