Doveva finire domani la Fashion Week
milanese, ma oggi con le sfilate a porte chiuse di Laura Biagiotti e Giorgio
Armani tutto si è fermato. Domani Atsushi Nakashima e Alexandra Moura, due
dei supportati di Camera Nazionale della Moda Italiana, non sfileranno. Il Coronavirus
che sembrava uno spauracchio lontano è sempre più vicino. La kermesse della
moda, con grande concentrazione di gente che si abbraccia e si bacia di continuo, non è il luogo più indicato per una saggia precauzione. Tutto è accaduto in
velocità. La campagna di Camera della moda Cina, we are you a sostegno del Paese
colpito è solo di qualche giorno fa e solo di ieri la sfilata di Annakiki,
vista come un fatto eccezionale, perché unica collezione cinese sulle
passerelle (in basso). Oggi Via Tortona normalmente intasata per White e Super, il salone
di Pitti Immagine, è quasi deserta. Comunque i tre giorni precedenti per White
sono stati un successo. Punti forti la sostenibilità e la valorizzazione del
made in Italy, anche se sono molti gli espositori stranieri. Ben studiato lo
spazio riservato ai green, introdotto
all’ingresso del salone da un’installazione con video e una scenografica mostra
di tessuti realizzati con materiali di riciclo o smaltibili. Da vedere una moda
raffinata e intelligente che conferma l’ottimo scouting di Massimiliano e
Brenda Bizzi, inventori di White, e dei loro collaboratori. Niente di troppo sofisticato
o per pochi, ma neanche niente di banale, scontato o déja vu. Svariate le proposte. Dal cashmere pop, solidale, responsabile
di Absolut cashmere con la capsule ipercolorata di Castelbajac, alle water
steel bottle di IZMEE, vero e proprio accessorio cult per fashion victims e
non solo(al centro). Attese soddisfatte per la collezione di Inès de la Fressange con capi
che rispecchiano lo stile chic e understatement dell’ex modella il cui
straordinario libro-guida su Parigi ha venduto oltre un milione di copie.
Speciali la linea di sciarpe in cashmere e seta Pin 1876, prodotta interamente
negli Stabilimenti della Botto Giuseppe & Figli (in alto). Fino agli occhiali
futuribili di Komono, realizzati in collaborazione con gli studenti della
prestigiosa Royal Fahion Academy Art di Anversa. Meno selezionata ma ancora più variegata la
proposta del Super. Dalla maglieria agli accessori, ai jeans, ai profumi, fino
ai santini e alle miniature luminose con santi, anzi sante di Santhonoré, ai sex toys della svedese Lelo tra cui
primeggia il vibratore per signore a doppia stimolazione. O ancora i caschi
richiudibili di Closca per ciclisti e monopattinisti o, attualissimo, Touchland
igienizzante da spruzzare, in confezione design. Tra i Super Talents Eduardo
Juarez Camacho che con le borse, ispirate alle selle fabbricate dal bisnonno,
racconta il suo Messico. O Malaga 4, il nome è l’indirizzo dell’atélier a
Milano, con le creative e sostenibili borse create con scarti e resti di
tessuti d’arredamento e passamanerie.
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