domenica 23 febbraio 2020

ED E' SUBITO FINE




Doveva finire domani la Fashion Week milanese, ma oggi con le sfilate a porte chiuse di Laura Biagiotti e Giorgio Armani tutto si è fermato. Domani Atsushi Nakashima e Alexandra Moura, due dei supportati di Camera Nazionale della Moda Italiana, non sfileranno. Il Coronavirus che sembrava uno spauracchio lontano è sempre più vicino. La kermesse della moda, con grande concentrazione di gente che si abbraccia e si bacia di continuo, non è il luogo più indicato per una saggia precauzione. Tutto è accaduto in velocità. La campagna di Camera della moda Cina, we are you a sostegno del Paese colpito è solo di qualche giorno fa e solo di ieri la sfilata di Annakiki, vista come un fatto eccezionale, perché unica collezione cinese sulle passerelle (in basso). Oggi Via Tortona normalmente intasata per White e Super, il salone di Pitti Immagine, è quasi deserta. Comunque i tre giorni precedenti per White sono stati un successo. Punti forti la sostenibilità e la valorizzazione del made in Italy, anche se sono molti gli espositori stranieri. Ben studiato lo spazio riservato ai green, introdotto all’ingresso del salone da un’installazione con video e una scenografica mostra di tessuti realizzati con materiali di riciclo o smaltibili. Da vedere una moda raffinata e intelligente che conferma l’ottimo scouting di Massimiliano e Brenda Bizzi, inventori di White, e dei loro collaboratori. Niente di troppo sofisticato o per pochi, ma neanche niente di banale, scontato o déja vu. Svariate le proposte. Dal cashmere pop, solidale, responsabile di Absolut cashmere con la capsule ipercolorata di Castelbajac, alle water steel bottle di IZMEE, vero e proprio accessorio cult per fashion victims e non solo(al centro). Attese soddisfatte per la collezione di Inès de la Fressange con capi che rispecchiano lo stile chic e understatement dell’ex modella il cui straordinario libro-guida su Parigi ha venduto oltre un milione di copie. Speciali la linea di sciarpe in cashmere e seta Pin 1876, prodotta interamente negli Stabilimenti della Botto Giuseppe & Figli (in alto). Fino agli occhiali futuribili di Komono, realizzati in collaborazione con gli studenti della prestigiosa Royal Fahion Academy Art di Anversa.  Meno selezionata ma ancora più variegata la proposta del Super. Dalla maglieria agli accessori, ai jeans, ai profumi, fino ai santini e alle miniature luminose con santi, anzi sante di Santhonoré, ai sex toys della svedese Lelo tra cui primeggia il vibratore per signore a doppia stimolazione. O ancora i caschi richiudibili di Closca per ciclisti e monopattinisti o, attualissimo, Touchland igienizzante da spruzzare, in confezione design. Tra i Super Talents Eduardo Juarez Camacho che con le borse, ispirate alle selle fabbricate dal bisnonno, racconta il suo Messico. O Malaga 4, il nome è l’indirizzo dell’atélier a Milano, con le creative e sostenibili borse create con scarti e resti di tessuti d’arredamento e passamanerie.

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