Capita
raramente un applauso così scrosciante, forte, corale, omogeneo, compatto,
senza variazioni locali, senza alti e bassi. Un applauso che sembra non
terminare mai, tanto che l’applaudito, sorridendo e ringraziando, ha cercato
varie volte di inserirsi, per una comunicazione
di servizio. E’ successo ieri al Teatro Menotti di Milano per Focus Baliani, la prima di uno
spettacolo di Marco Baliani che è in realtà una raccolta di pezzi del suo
straordinario repertorio dal 1989. Quel teatro di narrazione o, come meglio lui
lo definisce, di post-narrazione, di
cui è il massimo esponente, di sicuro l’inventore. Ogni sera o pomeriggio è in
scena con una storia diversa. Sono le varie tappe di un racconto che parla
della vita, della società, dei coinvolgimenti personali. Per alcune
l’ispirazione o il riferimento è un saggio o un dramma magari dedotto da un
episodio realmente accaduto, per altre può essere anche una fiaba o un fatto di
cronaca, o un’esperienza vissuta dall’attore/autore in prima persona. Proprio
come la prima tappa Corpo di stato.
Il punto di partenza è il delitto Moro, ma il periodo a cui Baliani fa
riferimento è il ’68, seguito dalle prime azioni delle Brigate rosse. Come il
caso Moro sia divenuto lo spartiacque di varie correnti di pensiero. Il
concetto di potere, di rivoluzione, di ribellione, di lotta armata entrano
sotto forma di dialoghi ed episodi evocati. Con un tale trasporto e una tale capacità
narrativa, che sembra il racconto, quasi in tempo reale, di un amico,
soprattutto per chi della generazione di Baliani quei momenti li ha vissuti. La
sapiente regia di Maria Maglietta ogni tanto pone degli stacchi con
video-documenti in bianco e nero, girati in quegli anni. Nessun accompagnamento
musicale tranne il finale urlato con Ma
il cielo è sempre più blu, importante per il coinvolgimento, ma non
sfacciatamente ruffiano. Lo spettacolo, prodotto da Marche Teatro e Casa degli
Alfieri, è al Teatro Menotti di Milano fino al 9 febbraio. Oltre che da Corpo di stato,è composto da Tracce (questa
sera),Un coraggio silenzioso, Kohlaas, Frollo, Trincea, Una notte sbagliata.
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