Un comico un po’ di anni fa, non da comico, sosteneva che le fiere nell’era di Internet non avevano più senso. Un’ennesima occasione, per sentirsi falso
profeta, il successo di White e Super, a Milano in via Tortona, dal 21 al 24 settembre.
Nel primo salone 562 marchi di cui 187 stranieri, 27 mila visitatori, circa il
5% in più dell’anno scorso. Bastava entrare o semplicemente sbirciare negli stand
per rendersi conto che non c’era solo curiosità. La presenza a White per le
piccole e medie aziende di moda,l’80% in Italia, è un modo per farsi conoscere.
Ed è utilissimo ai buyers che si trovano una selezione, difficile da organizzare. Si
fanno affari, si annusano le tendenze, si vede quello che succede negli altri Paesi,
si capisce dove va o dove vuole andare il mercato. In una cornice variegata. Dai saloni ampi del Superstudio, alle vecchie fabbriche
nell’Opificio, allietati dal suono del pianoforte. Dalle stanze dell’hotel
Nhow, agli spazi austeri dell’ex Ansaldo, con l’appendice degli studios. Dove
gli espositori hanno a disposizione camere da studente. E poi la palazzina di
Archiproducts con due pop-up store sulla strada aperti al pubblico, uno di Fiorucci
con la rivisitazione delle felpe e delle
T-shirt con gli angeli e l’altro di
A.F.Vandevorst, coppia creativa di Anversa, con foto di performance ( in alto), maglie e
un’installazione un po’inquietante, come nel loro stile. A fianco una selezione
della moda olandese in collaborazione con Modefabriek di Amsterdam. Al piano di
sopra sette brand dal Belgio, d’avanguardia e di qualità: scarpe, abiti in
tessuti esclusivi (al centro Marylène Madou), lingerie, gioielli, maglie, collezioni che utilizzano
materiali riciclati e organici.
Gli stranieri sono stati 1200,
circa il 20% del totale a Super, il salone della moda donna di Pitti Immagine ,
da questa edizione al Padiglione Visconti. Si sente l’estate e dominano le tinte forti. Quindi costumi,
borse da spiaggia, infradito. Con qualche stand a sorpresa come The Nice Fleet, di Parigi nonostante il nome,
con colorati braccioli e salvagenti (in basso). O L10Trading, azienda di Brescia che
produce, seleziona e distribuisce accessori high tech per la persona e la casa.
Un po’ trascurati gli espositori sul soppalco, peccato perché l’argentino Chain
con gli abiti in materiali sostenibili
valeva la visita. La sostenibilità è stato anche il punto forte della fiera The
One Milano. Un messaggio che continua fino al 28 settembre nelle vetrine di
Palazzo Matteotti.
Nessun commento:
Posta un commento