In
Italia ci sono così tanti luoghi da vedere che un longevo con disponibilità economiche e tempo libero, non
riuscirebbe a conoscerne nel corso della vita neanche la metà. Decisi a non
lasciarsi scoraggiare si potrebbe elaborare un piano che preveda la visita
di città, paesi, borghi in occasione di eventi. Un esempio? Biella con la
seconda edizione del festival Viaggio,
iniziato il 30 giugno con incontri, dibattiti, spettacoli, workshop,
presentazioni di libri, che prosegue fino al
2 settembre con mostre. Tutto si
svolge in tre palazzi vicinissimi fra loro nel Piazzo. E' un quartiere che si
raggiunge salendo per una piacevole strada nel verde. Si passa un ponte con
vista e, attraverso una porta imponente. si entra in un borgo, dove solo la
presenza (limitata) di auto ci ricorda che
siamo nel 2018. Si prosegue per
strette vie con case di due o tre piani e si arriva in una piazza con portici e
chiesa, dove tutto è autenticamente del passato. Senza forzature, tanto che il
raduno di motociclisti, stile Easy Rider, non stona per niente. Da qui si
arriva al Corso con acciottolato, leggermente in discesa. Dove si affacciano le
tre dimore storiche, di cui una in parte abitata dai proprietari. Insieme
formano il Polo Culturale Biella Piazzo.
Palazzo Ferrero
accoglie con un cortile di fascino e saloni maestosi(in alto). Al primo
piano la mostra Carnet de Voyage,
dove il viaggio è raccontato in modi diversi, spesso a sorpresa, dai vari
artisti. Dagli schizzi agli acquarelli, dai diari agli oggetti ricordo a formare
un'installazione. La pietra che avvolge e circonda è il punto forte del mega site specific di Mareo (Mario
Rodriguez). Il misticismo è il tema
della mostra fotografica sul Tibet. Nell'imponente Palazzo Gromo Losa il piano
sotterraneo è adibito alle esposizioni. Da vedere i dipinti, di un singolare
iperrealismo, di Laura Giardino (in basso), una piccola, pregevole collezione di arte
tribale africana e due mostre fotografiche: gli itinerari sardi di Pier Carlo
Gabriele e il viaggio, datato 1925, fra le archeologie del Magreb di Cesare,
Erminio e Vittorio Sella (a sinistra, al centro), discendenti del Quintino, tre volte ministro delle
Finanze del Regno d’Italia. Palazzo La Marmora incanta con il suo straordinario
parco con terrazza, torre, rampe e ninfeo, un giardino d'inverno e saloni affrescati
con arredi sontuosi, ritratti di famiglia, alberi genealogici che rivelano la
discendenza dei generali del Risorgimento da Leon Battista Alberti(a destra, al centro). In mostra i
diari delle esplorazioni di James Cook che fanno parte della biblioteca di
Filippo Ferrero della Marmora (1719-1789) e Con_fini
di lucro, intrigante opera di Gigi Piana costituita da cinque planisferi
intagliati nel plexiglass trasparente, che parlano delle diverse prospettive
sociali e culturali (info@palazzoferrero.it).
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