Guardando le foto di Davide Biagi, viene spontaneo chiedergli
quanto ha lavorato con photoshop? E quando lui risponde “due, tre minuti” ci si rende conto che la domanda non aveva senso. Non è la perfezione tecnica a
renderle opere d’arte. Le sue fotografie,
come hanno detto in molti, sono vicine al dipinto, per i colori particolari,le
luci,l’eleganza della composizione,l’inquadratura apparentemente normale, e
invece tale da spingere a non fermarsi a una visione d’insieme, ma a
spiare i dettagli. E soprattutto a lasciarsi
trasportare nel luogo fotografato. Perché il soggetto, come dice il titolo
della mostra Naturalmente, è la natura. Un soggetto che può essere il più
statico e il più mutevole allo stesso tempo. Che bisogna conoscere certo, ma
soprattutto amare. E questo lo si intuisce immediatamente nei lavori di Davide
Biagi, trentenne milanese, appassionato del Trentino, suo luogo d’ispirazione
preferito. E in Trentino e nel nord Italia sono state scattate la maggior parte
delle sue foto. Dietro ogni scatto, si vede l‘abilità di cogliere aspetti
insoliti, fermare la luce giusta, enfatizzare il momento, costruire la
situazione. Aironi in volo su un fiume
che sembrano zampilli d’acqua , l’incontro di due orsi, la corsa pazza di un
capriolo, lo sguardo di una volpe nascosta in un anfratto, ma anche una
farfalla, dei cerbiatti sulla neve, stormi di uccelli su pali della luce, con
un effetto grafico. Ogni foto rivela la
capacità di Biagi di saper percepire
qualcosa di emozionante, di disporsi per inquadrarlo e soprattutto di aspettarlo con pazienza.
Per ore, anche alzandosi in piena notte. La mostra è a Milano, allo spazio Raw ,Corso di
Porta Ticinese 69, fino al 20 aprile. Da non perdere.
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