Nessuno applaude più alla fine delle
sfilate. Applaudono solo lo stilista. Accade in questa fashion week milanese.
Non si sa come e perché. Il diktat è la sostenibilità e Sara Cavazza direttore
creativo di Genny ha colto la sfida. Propone una tuta, un abito corto con
ricami e un lungo da red carpet in seta bianca biologica, coltivata cioè senza
fertilizzanti. Un primo significativo passo in una collezione ispirata al più
avventuroso rally del deserto africano, che è interamente made in Italy. Dettagli presi dalle tute dei piloti si
mescolano a elementi etnici tribali, a plissettature e tagli sartoriali. Da
Cucinelli, dove lo street style si
contamina con l’etnico, la piuma è il filo conduttore. Si ritrova sui
pantaloni, sulle gonne, sui pull mix di filati che richiedono 15 ore di lavorazione. Immancabile il denim:
è blu senza sfumature nella
giacca con revers da smoking. Molte
le plissettature, tendenza di stagione. Il plissé è trasversale nelle bluse da
sera di Antonelli, che propone capi per
tutte le ore, molto donanti, con tagli e colori innovativi. Dal rosa antico per femminilizzare il Principe
di Galles dello spolverino (foto in basso) al mattone dello spencer in pelle. La viscosa è il
tessuto dominante, anche con fili metallici per rendere più vissuta la giacca sahariana. Ricerca e
sperimentazione sempre in prima linea da Les Copains, che rivede in chiave
folk-messicana i capi del guardaroba. Gonne lunghe, a balze, un po’ Seventies,
tute e salopette da lavoro rielaborate e rese femminili. Plissettatura e molto crochet per i top. Anche Capucci
guarda ai ’70 e dall’ archivio prende spunti e tagli. Ecco i pantaloni a zampa
d’elefante, le maniche a sbuffo, le plissettature sulle maniche. Il tutto dal
rosso fuoco al verde smeraldo, al viola. Tessuti tecnici inediti, nella Santoni
Edited by Marco Zanini. Lo stilista ha voluto creare capi senza tempo ma ognuno
con una storia. Così pezzi funzionali e dello sportswear grazie ai materiali e
alle stampe diventano unici. Da completare
con décolletée in pelle
intrecciata effetto paglia. Il senso del movimento è la caratteristica degli
abiti di Anteprima, dove prevale lo studio di tagli e dettagli. L’asimmetria,
come sempre, è un punto forte, spesso evidenziato dai colori, turchese,
arancione, giallo o dagli stampati bianco e nero (foto in alto). Piccole, compatte, a effetto,
capaci di dar luce all’insieme più grigio, le borse di Bulgari ispirate alla
Street Art (foto al centro). Più che un fil rouge è una riga l’elemento che tiene unita
l’elegante collezione di Arthur Arbesser. Sono le righe del tessuto, ma anche
quelle formate da bottoni, o la plissettatura di un pull, la stampa di mani
allineate, le linee che formano quadrati, o quelle della nuova giacca da
marinaretto. In controtendenza applausi al finale, dettati sicuramente dalla
coinvolgente atmosfera creata con la complicità della Fantasia in fa minore a quattro mani di Franz Schubert, eseguita da
due valenti pianisti.
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