Le parodie possono essere le più semplici espressioni di
comicità come le più impegnative. Specie se il soggetto da parodiare è universalmente osannato, apprezzato nel tempo,
intoccabile dalla critica. Una bella sfida quindi quella dei Pagagnini, un
quartetto d’archi spagnolo che si è esibito ieri sera al Teatro Sociale di
Camogli, riaperto in tutto il suo splendore dopo una chiusura pluridecennale.
Si tratta di quattro musicisti davvero speciali e non solo perché nella
formazione non è prevista una viola, ma tre violini oltre al violoncello. La padronanza
degli strumenti e della musica è tale che riescono a suonare un repertorio
vastissimo, trovando incredibili punti di contatto fra i settecenteschi
minuetti di Boccherini e pezzi rock, i virtuosismi appunto di Paganini (quello
con una sola G) e la Carmen o Mozart, Chopin e With or without you degli U2. Ma il gioco di contaminazioni non è
certo una novità. La novità è che lo accompagnano a una serie di movimenti e a
tutta una coreografia che arriva
all’acrobatico. Trasformano i violini in chitarra o addirittura in tamburi, gli
archetti diventano sciabole e bastoni. Tutto è giocato sul filo di un’ironia
intelligente, assolutamente irresistibile. Eccezionali i salti, i gesti,
l’accompagnare con i suoni i movimenti, il fingere un tango , l’imitare il
sensuale ancheggiamento delle rockstar più mitizzate. Nel pubblico scatenano
una voglia di saltare e ballare, di rendere la musica in gesti, come piace fare
ai bambini. Brillante il momento in cui per eseguire un certo brano si
avvalgono della collaborazione del pubblico e scelgono due persone della platea.
A questi, compostamente seduti con i loro leggii davanti, fanno suonare una
campana e una trombetta. A sorpresa anche un piccolo episodio di innamoramento
che dà modo a uno dei violini di inscenare una specie di serenata con le note e
le parole sussurrate della Giavanese
di Serge Gainsbourg.Il tutto con giochi di luci e colorazioni del fondale
davvero a effetto.Uno spettacolo da non perdere. Ulteriormente emozionante da
vedere nel risorto teatro costruito a fine Ottocento dai ricchi armatori camogliesi.In Italia sarà a Roma dal 5 all'8 gennaio, per proseguire poi nella sua internazionale tournée di successo (www.pagagnini.com).
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