Al primo sguardo San Gallo potrebbe sembrare una delle tante cittadine da cartolina dell'immaginario svizzero. Specie in questo periodo. Con le luci, i mercatini, Santa Klaus, Stille Nacht a manetta. Ma a un secondo sguardo, si scopre che l'immenso abete calato con l'elicottero nel cortile dell’ex monastero benedettino, patrimonio dell'Unesco, è diverso dai soliti alberi di Natale. Al posto delle classiche palle infestanti ci sono piatti e tazze di porcellana e il loro strano tintinnare diventa musica. E’un progetto degli studenti della scuola d’arte. Le settecento stelle che illuminano i palazzi, con i tubi neon dal leggero movimento, sono più vicini a un’opera di Dan Flavin che a una decorazione natalizia. Ma le sorprese non sono solo temporanee. Compaiono improvvise tra le vecchie case di legno,con bowindi sovraccarichi, e gli edifici Liberty. Che con i loro fregi raccontano il grande passato di San Gallo fornitrice di pizzi, come spiega il fregio del museo(foto in alto). Sono un’ avveniristica galleria di Santiago Calatrava ricavata nelle vecchie mura che porta a un salone per eventi, oppure un'altra costruzione dell’architetto spagnolo con le incredibili volte, adibito a centro di pronto intervento. O ancora tra palazzi di vetro, sedi di banche, un enorme tappeto rosso che forma un salotto a cielo aperto, ricopre panchine, tavoli, una Porsche, circonda fontane. Qua e là i disegni di automobili o di due ruote segnalano dove si può parcheggiare. È un'installazione di Pipilotti Rist e dell’architetto Carlos Martinez. La completano e la illuminano grandi globi di luce che cambiano leggermente colore e un quadrato di pietra su cui nel progetto doveva crescere il muschio. Dietro l'idea un’antica usanza della città di stendere per le strade grandi pezze di lino. Tutto questo però non può mettere in secondo piano la straordinaria biblioteca dell’abbazia benedettina (Umberto Eco qui ci ha passato tre mesi) dove due volte all’anno ci sono mostre in tema, come ora Im Paradies des Alphabets che rivela, attraverso antichi manoscritti, il fascino dell’alfabeto(foto in basso). O la pasticceria Roggwiller nella centralissima Multergasse dove dal 1941 si prepara il migliore Biber, dolce orgoglio di San Gallo a base di miele, farina e varie spezie. Oltre a una serie di praline, delizia del palato e della vista(foto al centro).
giovedì 1 dicembre 2016
L'ONORE DEI PIZZI...E NON SOLO
Al primo sguardo San Gallo potrebbe sembrare una delle tante cittadine da cartolina dell'immaginario svizzero. Specie in questo periodo. Con le luci, i mercatini, Santa Klaus, Stille Nacht a manetta. Ma a un secondo sguardo, si scopre che l'immenso abete calato con l'elicottero nel cortile dell’ex monastero benedettino, patrimonio dell'Unesco, è diverso dai soliti alberi di Natale. Al posto delle classiche palle infestanti ci sono piatti e tazze di porcellana e il loro strano tintinnare diventa musica. E’un progetto degli studenti della scuola d’arte. Le settecento stelle che illuminano i palazzi, con i tubi neon dal leggero movimento, sono più vicini a un’opera di Dan Flavin che a una decorazione natalizia. Ma le sorprese non sono solo temporanee. Compaiono improvvise tra le vecchie case di legno,con bowindi sovraccarichi, e gli edifici Liberty. Che con i loro fregi raccontano il grande passato di San Gallo fornitrice di pizzi, come spiega il fregio del museo(foto in alto). Sono un’ avveniristica galleria di Santiago Calatrava ricavata nelle vecchie mura che porta a un salone per eventi, oppure un'altra costruzione dell’architetto spagnolo con le incredibili volte, adibito a centro di pronto intervento. O ancora tra palazzi di vetro, sedi di banche, un enorme tappeto rosso che forma un salotto a cielo aperto, ricopre panchine, tavoli, una Porsche, circonda fontane. Qua e là i disegni di automobili o di due ruote segnalano dove si può parcheggiare. È un'installazione di Pipilotti Rist e dell’architetto Carlos Martinez. La completano e la illuminano grandi globi di luce che cambiano leggermente colore e un quadrato di pietra su cui nel progetto doveva crescere il muschio. Dietro l'idea un’antica usanza della città di stendere per le strade grandi pezze di lino. Tutto questo però non può mettere in secondo piano la straordinaria biblioteca dell’abbazia benedettina (Umberto Eco qui ci ha passato tre mesi) dove due volte all’anno ci sono mostre in tema, come ora Im Paradies des Alphabets che rivela, attraverso antichi manoscritti, il fascino dell’alfabeto(foto in basso). O la pasticceria Roggwiller nella centralissima Multergasse dove dal 1941 si prepara il migliore Biber, dolce orgoglio di San Gallo a base di miele, farina e varie spezie. Oltre a una serie di praline, delizia del palato e della vista(foto al centro).
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