Possono
non piacere. E’ normale non riuscire a immaginarsele in casa. Sono di un gusto che non ha nulla a
vedere con il proprio. Ma non si può certo dire che le creazioni degli otto
designer o studi di designer,
promossi da Salone Satellite 2016, non siano
interessanti e inediti. Sono da vedere e in vendita fino a Natale al Design Supermarket della
Rinascente di Milano. Alla quarta edizione l’iniziativa, in partnership tra il
department store e il Salone del Mobile, è sempre più internazionale e
brillante. Intanto la posizione, la solita ma questa volta vicino agli oggetti che hanno vinto nel tempo l'ambito premio Compasso d'Oro. Come ha detto Marva Griffin anima e curatrice di Salone Satellite, quasi un augurio. E poi la presenza di mobili oltre che di
complementi di arredo e soprattutto il fatto che dei giovani talenti under 35, solo due sono italiani. Tema conduttore i
nuovi materiali. Preso da tronchi trovati nei boschi delle Dolomiti il legno per
la console e il tavolo proposti da Andrea Forti ed Eleonora Dal Farro di Alcarol.
Legno lavorato a laser per la piccola cassettiera e il comodino dell’iraniana-americana
Shirin Ehya che mette insieme uno stile anni ‘50 Usa e le decorazioni delle
piastrelle persiane (foto in alto). Lo studio
giapponese Shinya Yoshida Design nei suoi leggerissimi vasi utilizza artigianalità nipponica e tecniche futuribili
di stampa in 3 D. La sedia Bobina, realizzata con filati e resine, è il risultato
di ricerche e creatività dei due designer dello studio tedesco Nito, uno con
esperienza nel tessile, l’altro nell’arredo. L'italiana Sara Ricciardi per i suoi solidi, che sembrano di marmo, recupera la lavorazione del gesso degli antichi Romani
e inventa dei pesi da palestra uguali di dimensioni e forma ma diversi di peso, perché in diversi materiali. Nei
tavolini e nelle sedie intrecciate in ferro, plastica o corda Richa Gujadhur
mette tutta l’artigianalità della sua isola, Mauritius (foto in basso).Lo spagnolo Nestor
Campos per i suoi oggetti guarda alla natura: al mare del Nord per i
contenitori che ricordano le onde, ai tramonti dietro le montagne per i curiosi
vassoi, all’espressività dei bambini per il gioco in legno. Il gioco è il filo
conduttore delle creazioni di Animaro, studio fondato dall’inglese Matt
Gilbert. Così la Puzzle Chair in listelli di betulla e la Crane Lamp, sempre in
legno, che riprende il movimento del collo delle gru.
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