lunedì 24 ottobre 2016

GUARDO, QUINDI PENSO




Si può non esserne entusiasti, ma è impossibile uscirne indifferenti o con l’idea di aver perso tempo. La Fondazione Prada di Milano riserva sempre  sorprese. 

A cominciare da Uneasy Dancer (foto in basso)dell’artista novantenne americana Betye Saar. Una raccolta di oggetti accostati con poesia che diventa messaggio, protesta, ricordo. Gabbiette con inaspettati prigionieri, scacchiere dove gli scacchi sono candele consumate, frammenti di giocattoli, piccoli gioielli senza valore, ex voto. Ognuno di questi è un pezzo di vita. Ha un significato e non solo per l’autrice ma per chi guarda, che può dargli una sua interpretazione.  Coinvolgente l’allestimento. Come lo è quello della mostra di William N.Copley che occupa i due piani dell’edificio principale (foto al centro). Su pareti rosa spiccano  opere  che vanno dal pop all’action painting, dal surrealismo all’illustrazione, dalla composizione tridimensionale all’installazione. Un’osmosi di pittura e poesia scrive Germano Celant,  dove i riferimenti alla contemporaneità, al sociale, alla storia, alle rivolte, al sesso sono sempre presenti, con il velo dissacratore del gioco e dell’ironia. Insieme anche opere di Max Ernst, René Magritte, Man Ray e Jean Tinguely della collezione personale dell’artista, scomparso nel 1996. Di Five Car Stud ne hanno scritto in molti, ma è difficile a parole descrivere  l’emozionante percorso attraverso le opere di Edward Kienholz (foto in alto). La violenza sessuale, gli abusi sui minori, le mistificazioni e le manipolazioni, le perversioni, l’uso della religione a copertura : l’obbrobrio  raccontato con oggetti vari e figure umane in scala reale. In un crescendo di orrori di cui il culmine è l’ultima  sala buia con le cinque auto intorno a un orribile episodio di razzismo.  A fianco della palazzina d’oro  un ultimo pezzo della mostra . Ancora un’automobile, una Cadillac con un teatrino metafora di una giustizia e di una politica  dove gli istinti animali prevalgono. 

2 commenti:

  1. molto interessante, grazie Luisa andrò a vedere la mostra.

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  2. L'abbiamo vista insieme e condivido quanto scrivi. Avvertimi quando ci saranno nuove mostre non le voglio perdere

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