Considerando le sfilate delle ultime stagioni viene
da chiedersi se è possibile rinnovare il guardaroba maschile.
Se per la donna si spazia dai
revival dell’ultimo secolo alla storia
del costume, per l’uomo le incursioni
sono difficili e rischiose. Anche l’attingere all’armadio di lei, come si è
visto in passerelle doc, ha prodotto
capi di maniera e non certo
per un uomo probabile. Quanto all’idea di mescolare i generi così da
non riconoscerli, come da Martin Margiela a Parigi, non è che un’enfatizzazione
del concetto di unisex. Non nuovo e lontano
mille miglia da quella che è la finalità di un capo: essere donante. In
questo senso la parità dei sessi non esiste. E per una volta è l’uomo lo sfavorito. Una donna con
addosso solo una camicia maschile è ultra sexy tanto da essere presenza ricorrente
in molti film. L’uomo che s’ infila un capo di lei, anche un apparente-asessuato accappatoio, è goffo, ridicolo, buono per sollecitare la risata. Ma
anche un cappotto o una giacca maschile può essere donante per una donna.
Importante che abbia quel taglio perfetto, quell’aria nonchalant e un po’ usata, che sono l’atout del dandy contemporaneo, da rinnovare con la ricerca dei materiali e dei dettagli. Per
quello stile un po’ alla Mastroianni, punto di riferimento di svariati brand
maschili. Come Paolo Pecora,
dal nome del suo creatore, che al grande
Marcello si è ispirato per la prossima estate. E guarda caso alcuni pezzi
dell’inverno, dal morbido car-coat doppiopetto
alla felpa con inserti geometrici (v.foto), sono molto piaciuti alle signore.
Nessun commento:
Posta un commento