Chissà se il grande pittore parlava mentre ritraeva
il personaggio e cosa avrà detto o pensato durante la posa il soggetto
ritratto? Quel sorriso impercettibile, quel certo sguardo ambiguo sarà stato richiesto dall’artista o sarà venuto spontaneo al modello? Se poi il pittore era Leonardo
da Vinci e il soggetto Cecilia Gallerani, la dama dell’ermellino del quadro
conservato a Cracovia, gli interrogativi si moltiplicano. Perché non guarda
davanti a sé, ma di lato, perché è immobile mentre l’animaletto ha tutta l’aria
di volere sgusciare dalle sue braccia, tanto che ha sollevato con le unghie una
parte della manica? Forse qualcuno è entrato nella stanza, ha distratto la dama
e impaurito l’ermellino? Trovare le risposte diventa qualcosa di più di un
gioco. Si va indietro nel tempo, si
ripercorre la storia, ci si incuriosisce sui particolari, si cerca di rivivere
il passato. Ed è su questo che punta la stanza dedicata al famoso quadro nella
mostra Leonardo 3-Il Mondo di Leonardo, da vedere per tutto il periodo dell’Expo, e anche dopo,
in Piazza della Scala a Milano. Se per il visitatore può essere, oltre a un
approfondimento culturale, un reale divertimento, per gli ideatori del progetto
c’è uno studio attento che riguarda le tecniche artistiche, in un certo modo la
psicologia, gli usi e i costumi dell’epoca. Dal pannello interattivo si può
individuare la possibile stanza dove
avvenne il ritratto, la posizione della donna, leggerne la storia, conoscerne
il livello culturale e forse anche i pensieri. E per immergersi completamente
nell’opera Elisabetta Invernici (giornalista e responsabile delle Edizioni Evi)
ha addirittura creato, in collaborazione con Aria Profumata (azienda che si
occupa di comunicazione olfattiva)la possibilità di un’esperienza olfattiva. Ecco
il profumo del legno di noce, con cui è fatta la tavola del dipinto, le note
fiorite che raccontano la sensualità della giovane Cecilia, incinta del figlio
del suo amante Ludovico il Moro, quelle agrumate legate alla sua giovinezza,
una lontana nota di selvatico data dall’ermellino, e poi le note ambrate del
mistero che avvolge il tutto.
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